lunedì 21 maggio 2007

L'Italia dei salami

21 maggio 2007



Sempre più preoccupato e in disparte sto osservando quel fenomeno, ormai già incancrenito nella nostra beneamata nazione, che io chiamo “rapporto del salame”. Ma non perché chi lo effettui assomigli allo stesso o desideri dare questo epiteto ad alcuno, quanto perché divenuto sistema d’uso comune per ottenere qualsiasi cosa. E’ il metodo che esclude chi non ha, un metodo basato su un concetto distorto di capitalismo. Una democrazia malata alla base, lo alimenta, il sistema stesso di conformazione e creazione di nuove e vecchie realtà politiche, lo benedice e anzi ne crea i presupposti. Non sono passati inosservati ultimamente alcuni avvenimenti preoccupanti, che spiegano quanto ormai sia diventata una consuetudine il voto di scambio. In Sicilia durante le amministrative recenti, alcuni elettori sono stati “pizzicati” mentre fotografavano la scheda elettorale. Per loro stessa ammissione, il gesto è stato ricondotto alla necessità di dimostrare l’appartenenza del voto. Ovvio che come qualche osservatore e commentatore radiotelevisivo ha voluto precisare, tale dimostrazione avrebbe dovuto avere valenza di titolo di riscossione, una cambiale!. Come dire che come si è visto in una trasmissione su rai 3, a questi elettori era stato promesso un ritorno, (un lavoro, un affare, una licenza)?, tutte cose normalmente di diritto, in uno stato democratico. Mi chiedo se anche in regione, questa abitudine, si stia radicando o forse addirittura sia già metodo da lungo tempo usato fra i furbi . Proprio in questo periodo di movimenti politici sotterranei, nell’approssimarsi delle amministrative regionali, un occhio attento può notare contatti nuovi e strani nonchè la nascita di nuove formazioni di associazionismo. Alla base di tutto secondo il mio modesto parere, non ci può essere che un “do ut des”, come dicevano gli antichi latini. Quale può essere?, cosa spinge tanti cittadini, tanti professionisti a costituire gruppi e associazioni di vario genere?, La possibilità di un lavoro sicuro?, un ritorno economico? o l’entrata in politica, ove si sa ormai contano solo i numeri delle teste che porti. I gruppi d'aiuto o altro, sono qualcosa che serve o è qualcosa fatto temporaneamente, senza valenza alcuna, se non la corsa alle poltrone. E se realmente servono, perché viengono istituiti solo a ridosso delle prossime votazioni? Quale sarà la garanzia che queste funzionino una volta che questo periodo sarà passato? Sono tutte domande a cui vorrei che qualcuno rispondesse. Dubbi che assillano la mia mente. Non esiste più pudore, né orgoglio personale, né amor proprio, né amor di patria. Il diritto è diventato un piacere che può anche essere negato, rifiutato, non da un reale possessore di un bene, quanto da persone alle quali abbiamo dato una delega, sulle quali abbiamo posto la massima fiducia. Ho conosciuto esponenti politici di assoluto rispetto, non so quanti di questi siano rimasti al loro posto, penso pochi. Indubbiamente non si può cambiare il mondo, ci si adegua ad esso, e come qualcuno diceva e sostiene, chi non si adegua è tagliato fuori, ma non viene isolato solo dai nemici, quanto anche dagli amici, quelli che sperano in un ritorno clientelare, quelli che hanno eletto tizio o Caio con il solo scopo di ricevere in cambio una pagnotta. Oggi alla radio parlavano di regali fatti ai potenti. In Inghilterra per legge lo stesso non può avere un valore maggiore di 210 €., per dar una parvenza di moralità, di disinteresse, di parzialità, visti i risultati. E in Italia mi domando, vi è qualcosa di simile?, non vorrei sembrare sarcastico o scettico, ma ritengo che il costume comune preveda l’incontrario e cioè che un regalo in Italia debba avere un valore minimo di 210 €. Ognuno faccia le proprie scelte, per quel che mi riguarda io probabilmente mi ritengo proprio come le persone che stimo, già in quiescenza, già tagliato fuori!. Non biasimo colui che per disperazione è costretto a fare queste scelte, io mi posso ritenere fortunato fin’ora nell’aver trovato lavoro. Ma mi chiedo: quale può essere poi la conseguenza di un tale scambio di favori?. Ovvio che ci si ritrovi con il cementificio di turno in piazza o con la metropolitana sotto il balcone del cesso, come a Napoli, in modo che tutti i viaggiatori affacciati al finestrino del convoglio siano gratificati dalla vista di un bel culo sospeso su una turca. Giovedì in un incontro con amministratori di Budoia, in via prettamente informale, cercheremo di scoprire se vi siano reali e concreti pericoli, in questo senso, anche per il nostro paese; BUDOIA. Mia moglie e amici, che ovviamente hanno una visione meno idilliaca e più realistica della vita e del mondo, mi hanno più volte detto: “lascia perdere, fatti un amico potente, ti potrà far comodo, pensa a tuo figlio”. Ma vedete, mio figlio ha già preso la laurea triennale in ingegneria navale, studiando alacremente come tanti altri giovani del luogo.E con una votazione di106/100. Ora sta terminando il quinto anno e vorrebbe fare il ricercatore, in qualche laboratorio nel mondo. E’ libero di decidere la propria vita, non mi intrometto. In ogni modo penso che se in futuro lo Stato vorrà fare in modo che lavori per l’Italia e in Italia, per il bene della comunità, pagando il giusto,Bene!, altrimenti lui sa già come muoversi. Nessun voto di scambio in famiglia Fucile. Questo è assodato! Solo diritti, doveri e capacità! Io il mio l’ho già dato, ho molto da dare ancora, ma nel pieno rispetto dell’etica e della moralità. Quel che è del re è del re, ma quello che è di Dio è di Dio, diceva un saggio.

Ciao

Italo Surìs

Nessun commento:

pub-9734653329526511