domenica 13 maggio 2007

La pantera in rosa



12 maggio 2007

La pantera si sa è un felino, bellissimo animale dal manto nero pece, che si muove lentamente e guardingo annusando nell'aria, attento ad ogni particolare, sospettoso agressivo. La femmina di pantera lo è ancor di più, ha inoltre un compito da svolgere molto importante; allattare e difendere i suoi cuccioli. Teneri cuccioli, nati da un rapporto d'amore, all'apparenza violento, avuto con il maschio migliore, quello più forte . Così vuole la natura. La selezione Darwiniana è salvaguardia della specie. E' la natura crudele, non i suoi figli, è l'universo con le sue ferree regole, a maciullare nel tritacarne quotidiano, l'indifeso, il ferito, il caribù dalla zampa offesa che inutilmente e disperatamente cerca il suo spazio vitale nella vasta savana. Ma anch'esso ha un compito ben preciso, la sua debolezza sarà la forza per nuovi minuscoli esseri della foresta. Piccoli esseri che succhiano il latte dalle mammelle di quel magnifico esemplare di donna, femmina e animale, dolce e agressiva nel contempo, le cui ghiandole secernano il liquido umorale che funge da erotico richiamo. Quante pantere ci sono nel mondo , quante magnifiche figure di corpi felini allungati, che secernano con il liquido fisiologico anche il feromòne, sostanza biologica che influenza il comportamento del maschio. Belle guardinghe dagli occhi grandi, neri, meravigliosi, dal muso addolcito dalla maternità o dallo sguardo penetrante o fiero o truce a seconda della necessità. Animali dalle movenze aggraziate, dai modi gentili, dallo sguardo in genere profondo e accattivante, tenebroso e rasserenante. Felidi dal passo lungo felpato, silenzioso, dai fianchi abbondanti, dai seni appena appena accennati e dai lunghi colli affusolati. Esseri della natura nati per vivere nelle praterie o nella savana, dove lo spazio è immenso e c'è libertà di muoversi liberamente, rincorrendo i piccoli che fra loro s'inseguono o giocano alla lotta. Minuscoli esseri, belli come chi li ha generati, che degrinando i denti e ritraendo le unghie alzano le minuscole zampe verso il muso della madre, come per accarezzarla, come per ringraziarla di averli fatti nascere. E il maschio fiero, con il capo eretto, osserva l'idilliaca scena poco distante, come se non volesse disturbare e rompere un incanto. Femmina vogliosa e ardente la pantera, stratega dell'amore, che sfruttando sapientemente le armoniose movenze dei muscoli del suo corpo, sa eccitare il compagno designato, si fa rincorrere zigzando velocemente per l'esteso spazio adiacente la foresta, si fa desiderare fino allo spasmo, rifiuta, ammicca, digrigna i meravigliosi e candidi denti, ruggisce, aggredisce per allontanare di poco il suo maschio. Lo azzanna sul collo ma non per ferirlo, per dargli piacere, per eccitarlo per schiavizzarlo per assoggettarlo al suo volere. Una forma di bondage animale. Ma è tutto un gioco, uno stupendo gioco della natura, che tutto sa, che tutto vede, che tutto pianifica. In realtà nel petto di donna preme il desiderio, la passione anche se ben celata, viene emessa nell'aria e uno sguardo attento la riconosce, un'olfatto fine la percepisce. Alla fine cede anch'essa finalmente esausta al desiderio soppresso, all'ardore, al richiamo della specie e soggiace alle voglie del maschio eccitato, accovacciandosi, adagiandosi nella maniera più consona , mentre il suo Dio l'afferra , l'azzanna dietro la testa, sul collo, ma non per ferirla, non per disprezzo, non per render più evidente il suo ruolo, per riappropriarsi del titolo di re detronizzato, ma per amore, per immobilizzarla durante l'amplesso, affinchè non si muova o si faccia male, sotto i colpi di maglio inferti durante il rapporto.


Da www.it.wikipedia.org


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Con bondage (in inglese schiavitù, soggezione) si indicano un insieme di attività cappucci, bavagli o più in generale sull'impedimento consenziente alla libertà fisica, di muoversi, di vedere, di parlare, di sentire.
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Ciao


Italo Surìs

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