giovedì 17 maggio 2007

riso amaro




17 maggio 2007



Ho rallentato visto che non c'è bisogno di fare gare con nessuno. Il blog per me deve essere un divertimento, come pure per chi lo legge. Siccome di post ne sono stati inseriti tanti quanti qualcuno in un anno, posso anche riposare per lo stesso periodo. Oggi visto che mi sento un pò giù, ho pensato d'inserire due, tre vignette. Una volta era una mia passione assieme alla fotografia e alla pittura. Purtroppo ho smesso di fotografare, quando a Praga nel lontano 1980 mi rubarono sul ponte karl moss, una yashica eccezionale. Furono i Rom Ungheresi che approfittando della calca, sfilarono dalla borsa che avevo a tracolla la macchina fotografica. Feci allora un giro per tutta la cecoslovacchia. Infatti se ben ricordo le due repubbliche indipendenti non si erano ancora formate. Denunciammo il furto stupidamente alla polizia locale che dovendo chiamare un'interprete ci tenne per quasi una decina di ore. Ma fu una bella esperienza. La traduttrice, una persona stupenda, aveva due lauree, il marito era morto e dovendo tirare avanti la carretta faceva come secondo lavoro la traduttrice per la locale polizia. Insegnava musica mi pare, come molte persone che ho avuto modo di conoscere nei paesi dell'est europeo, era molto colta. In un paesino, entrati in un bar, ci festeggiarono e ci offrirono ciò che avevano di più prezioso. Una donna levò dalla sua borsa la lunga e grassa salsiccia, e la ruppe donandone un pezzo a noi, che gradimmo anche se per il nostro gusto la ritenessimo immangiabile. Poi altri presenti ci offrirono birra per gli uomini e vino per le donne. Il vino costava di più ed era molto raro. Ricordo ancora quei momenti, quella scena. Offrimmo a tutti i presenti una o due portate di birra e lasciammo coloro che erano diventati carissimi amici con rimpianto. Le strade erano impolverate, nelle piazze gli spazzini lavoravano lentamente raccogliendo i pezzi di carta con bastoni sulla cui punta era infisso un chiodo. Il pranzo di mezzogiorno lo si pagava 2500 Lire e la colazione la si poteva fare in piazza veceslao in caffetterie dai banchi in formica appoggiati ai muri laterali. Ecco le foto rimaste nella mia mente. Le tre vignette che ho trovato rappresentano:1) il mio cane pippo, cara compagnia,2) il responsabile agli automezzi del cantiere di mestre, ove ho lavorato per un anno, collaborando con lui alla logistica dei mezzi, che amava il golf. 3) E un babbo natale. Biglietto augurale creato per mio figlio fabio su un foglio pieghevole, che permetteva di portare in avanti, aprendosi attraverso il movimento delle braccia, la dicitura " Auguri di Buon Natale "





oooooooooo


Ciao
Italo Surìs

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