giovedì 13 marzo 2008

l'energia che più pulita non si può




13 marzo 2008

Sono anni che si parla continuamente d’energia pulita, del fotovoltaico e dei pannelli solari, delle energie alternative come quella eolica e di altre forme e tecniche costruttive da anni presenti in paesi più avanzati, o per meglio dire, meno incasinati politicamente. Un esempio ormai molto conosciuto potrebbe essere quello della bioedilizia. E’ questa una tecnica costruttiva attenta, sia alla scelta di materiali che permettano un forte risparmio energetico riducendo la dispersione di calore tramite l’utilizzo per esempio del legno al posto dei tradizionali getti in calcestruzzo, ma anche sensibile al benessere psicofisico dell’individuo. Un aspetto questo molto importante nell’era attuale, era in cui le fonti energetiche esistenti in natura stanno terminando, mentre si sente sempre più l’esigenza da parte di tutti gli esseri viventi di un ritorno verso forme di consumo più equilibrate e particolarmente attente al rispetto della natura.

L’inquinamento provocato dallo smaltimento indiscriminato di sostanze altamente inquinanti, dovutoalla raccolta non differenziata dei rifiuti solidi urbani e dalla combustione di quest’ultimi, ha creato come tutti sanno, assieme allo sfruttamento indiscriminato delle risorse forestali, il cosiddetto buco di ozono nell’atmosfera e il conseguente aumento della temperatura terrestre. Ciò sta provocando nel nostro pianeta, uno sconvolgimento meteorologico e climatico di complessa drammaticità. Nubifragi, sollevamento dei livelli del mare, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai, scomparsa di flora e di fauna, prosciugamento di alvei di corsi d’acqua ecc. ecc. Ecco allora che pur avendo raggiunto il fondo, si scavano nuovi giacimenti petroliferi sempre più profondi, s’inventano guerre per il possesso delle fonti energetiche fossili, ci si accaparra il bene comune quale potrebbe essere l’acqua, in previsione di una futura scarsità della stessa dovuta sia all’inquinamento delle falde acquifere, sia come appena accennato allo sconvolgimento del naturale ciclo di produzione delle precipitazioni atmosferiche.

Non sembra che ciò turbi molto l’animo umano, anche se bisogna pur dire, che già sul mercato si vedono timide iniziative per la commercializzazione di forme alternative di energia, quali la produzione di pannelli fotovoltaici. Il sole come si sa è una fonte inesauribile d’energia che se ben gestita, risolverebbe l’esigenza mondiale ricoprendo con pannelli fotovoltaici, solo l’equivalente dello 0,3% della terra. Non sto per ora a descrivervi come funziona il meccanismo di trasformazione del calore solare in energia, poichè il mio maestro ha promesso di approfondire la materia in un prossimo futuro. Si sappia in ogni modo che 7 mq. di pannelli solari sono sufficienti a soddisfare l’esigenza energetica di una singola persona, per cui per gli abitanti della nostra nazione, sarebbe sufficiente una superficie complessiva equivalente a 420 Kmq.; un quadrato di 21 Km di lato.
Pensate che sia tanto difficile trovare uno spazio simile in tutt’Italia?, certo che no!, ma al di là di ogni discorso, è ovvio che per una corretta distribuzione dell’energia in tutto il territorio nazionale, tale area sarebbe suddivisa in superfici minori, dislocate in varie regioni italiane. Si occuperebbe pertanto, una superficie equivalente a quella di un campo sportivo per ogni città e forse anche meno. Si creerebbe così una rete in supporto a quella già esistente, senza creare centrali nucleari costose e con problemi difficili da risolvere, fra i quali sicuramente, lo smaltimento delle scorie radioattive, la manutenzione costante e la messa in sicurezza degli impianti stessi. Per chi ne volesse sapere di più, vi riporto a wikipedia, il dizionario on line.

Italo Surìs

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