martedì 11 marzo 2008

Il vento che soffia da ovest

11 marzo 2008

Durante un comizio alla presenza di circa seimila persone, il presidente del Pdl ha stracciato in mille pezzi il programma di Veltroni. Nel frattempo il prof. Prodi ha dichiarato ufficialmente di non voler più fare politica attiva, almeno in Italia. Due diversi modi di agire di personaggi agli antipodi come mentalità. Oggi altre novità, Ciarrapico dichiara pubblicamente di essere un fascista e di non rinnegare i suoi ideali, Fini pubblicamente dichiara che l’America non è pronta per avere un presidente di colore, Diliberto intanto rinuncia alla poltrona a favore di un operaio sopravissuto ad un incidente sul lavoro in cui hanno perso la vita cinque suoi compagni. Dini passa nel partito di Berlusconi e Veltroni intanto, con serenità e tenacia, gira l’Italia promettendo tutto a tutti. Prima esclude Lumia come candidato, poi lo ripesca. La Santachè, durante una trasmissione televisiva, prospetta l’ipotesi che Ciarrapico sia l’anello di congiunzione fra il PdL e il Pd, mentre nel frattempo sulla repubblica di oggi si legge che nel partito lo ha voluto a forza Gianni Letta, per rosicchiare un po’ di voti a Storace e per il “suo controllo su una miriade di quotidiani locali”.

Ma le novità e le stranezze, in questa campagna elettorale, non sono certo finite ed i botti devono ancora iniziare. Gli imprenditori scendono massicciamente in campo per il bene della collettività e nel contempo in Friuli alcuni vengono indagati per esportazione di capitali e probabile evasione fiscale. Ogni giorno intanto cade nelle mani della Finanza qualcuno che “elide” o “evade”, ma non dal carcere come dovrebbe essere in un paese civile; evade le tasse e basta! Poi ci si mette, come ciliegina sulla torta, anche il Cardinal Bertone che sollecita tutti i partiti ad una maggiore attenzione verso l’uomo e le regole morali e religiose a cui il cittadino dovrebbe attenersi “ per legge”. I Vescovi intanto incitano i politici a lavorare di comune accordo su larghe intese contro il carovita, mentre Montezemolo boccia il progetto di legge per la salvaguardia dei lavoratori sul lavoro, annacquando la proposta di legge.

Non si può certo da essere allegri in questa babele di messaggi, il più delle volte contradditori proprio in un momento delicatissimo della vita nazionale, in cui il costo del petrolio cresce costantemente e nuove e forti potenze economiche si affacciano sullo scenario mondiale. Intanto ditte e lavoratori divorziano, come coppie che ormai non hanno più nulla da dirsi e l’economia italiana sfugge ad ogni controllo, vengono firmati grossi impegni economici con le ditte, su progetti che devono essere ancora valutati attentamente. Ma a quanto pare un vento di speranza giunge da ovest, in America si guarda al futuro, si incomincia a fare i conti con il passato, con scelte azzardate e costose che hanno determinato il dissanguamento e la recessione di un paese fin’ora ritenuto un riferimento economico mondiale. Scelte di guerra, quelle che probabilmente saremo chiamati nel futuro ad assistere nel caso il governo futuro dovesse troppo essere sbilanciato a destra, come sembra sia il Pdl, in base alle dichiarazioni di autorevoli voci come quella dell’ex presidente della comunità ebraica Tullia Zevi.

Che un partito popolare sia in realtà un ricettacolo di estremisti di destra? È una domanda che ognuno si pone analizzando la configurazione di questo nuovo partito. La lega non si può a tutti gli effetti considerare un partito centrista e nemmeno alcuni elementi di An come Fini o segretari di nuovi partiti come la Mussolini. Non c’è da stare allegri in futuro oppure è quello di cui l’italiano, in questo momento, necessita realmente. In fondo chi non sa stare alle regole, è costretto prima o poi a farlo. Ma mi chiedo chi fin’ora le ha disattese?, l’operaio comune che vede il potere d’acquisto erodersi costantemente o una classe che ha paura di dover rinunciare ai propri privilegi. E’ una scelta di modernizzazione quella che si sta cercando di costruire da ambo gli schieramenti oppure è un modo per arginare il malcontento e mantenere le posizioni occupate. E ancora, con Veltroni avremo anche noi una reale liberalizzazione, un radicale cambiamento dettato da scelte di politica coraggiose e fatte senza condizionamenti come avviene in Spagna con Zapatero oppure assisteremo al solito inciucio all’italiana, ad un compromesso politico che non serve a nessuno se non a chi lo fa. Intanto anche in Francia la destra sembra cedere il passo a partiti meno conservatori e l’Italia, per ora, resta a guardare.

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