giovedì 19 aprile 2007

Sor riso sulla bocca di rosa


19 Aprile 2007

Siamo in primavera avanzata, quasi a maggio e l'idea mi è venuta uscendo in giardino. Ho visto delle bellissime rose rosse, un fiore che a me piace moltissimo, sia per la sua forma che mi ricorda una mano che si dischiude per ricevere un dono o per offrirlo, sia per il colore, per la delicatezza e la morbidezza dei petali e ovviamente per il suo profumo, tanto intenso quanto delicato. Mi sono ricordato quando una volta ho voluto provare a fare una ricetta che ho ritenuto subito interessante quanto singolare, bella ed elegante presentabile ed invitante: il risotto di rose. Sì signori, non stupitevi ho proprio fatto un delicatissimo e saporitissimo risotto alle rose rosse. L'ho trovato per caso su una rivista di cucina e mi sono cimentato ai fornelli, rubando i boccioli di rosa che mia moglie coltivava nel giardino gelosamente. Ne ho tagliati con delicatezza uno o due, non ricordo, li ho puliti pazientemente, in modo armonioso, con uno straccetto anch'esso morbido e leggermente inumidito. Come se non volessi fare male a questo fiore, figlio della natura e probabilmente anche madre della stessa. Quante cose si fanno con le rose, quanti significati abbinati ai suoi colori, se non erro. Un sentimento per ogni colore. Non ne conosco molti ma ricordo il giallo per la gelosia il rosso per la passione. Ho sempre amato il rosso, le rose rosse le donne in un letto di petali di rose rosse, nude pulite come il fiore stesso. Lo stesso profumo, le stesse emozioni accarezzando entrambe. Brividi di piacere gioia infinita, voluttà sentimenti positivi. Il mio giardino è pieno di rose, come vorrei che fosse pieno di giovani donne, senza ombra di sospetto, di peccato, ma dotate di energia vitale di sentimenti di gioia infinita, di ingenua serenità. Come ninfee sedute sull'erba con le terga esposte ai raggi del sole, senza trucco nè malizia ma con voglia di fare l'amore. Un amore dolce non aggressivo, piacevole e duraturo, in silenzio senza nessuno che dica nulla ma che parli solo attraverso lo sguardo, il sorriso, la lucentezza della pelle. Donne emettete quella luce interiore che c'è in voi, che soffocate, che avete imparato, costrette dai tempi e dalle vostre paure, a celare, come si celavano le luci di candele o di torce nel periodo buio del cristianesimo nelle catacombe! Donne, novelle martiri di moderni imperatori insensibili al vostro fascino, al grido del vostro dolore interiore, alla richiesta incessante di rispetto del vostro corpo e della vostra anima. Corpo ed anima che siete pronte a donare, con atto d'amore, spontaneamente per la vostra e altrui felicità. Conscie prima di nascere del vostro destino del compito gravoso a voi riservato dalla natura stessa, dal creato, da noi tutti. Ma quante volte le bellissime rose sono state calpestate, umiliate, derise, lacerate nella carne e nello spirito da esseri immondi che hanno reciso malamente i loro gambi, strappato petali, aperto con violenza e sangue il bocciolo, alcune volte ancora in fiore, bocciolo acerbo, appena appena accennato. Ecco che tutte le rose del giardino hanno allora chinato il capo misericordiosamente, silenziose taciturene, perchè questo nei secoli a loro è stato insegnato. Fiore di bellezza senz'anima, strumento di piacere per il potente, per l'ingrato che ferendo l'orgoglio, che straziando la carne, dimentica d'essere figlio della stessa carne, profumo dello stesso fiore. Mazzi di rose recisi provenienti da paesi lontani, svenduti agli incroci delle strade, negli angoli oscuri delle vie di piacere e di struggente sofferenza. Distillato di rose gettato nei fossi fra atroci sofferenze dell'anima e umiliazione del corpo, anima ancor pura che rimarrà per sempre tale, anzi proprio per questo eletta al diritto di assurgere al trono più alto della compassione di Dio e della vergogna dell'uomo. Donne il mio giardino vi attende, il sole vi sorride e lì nessuno mai vi farà del male. Un bacio sulla vostra bellissima bocca di rosa.


Italo Surìs





Se dico che nel mio giardino sarete al sicuro, ve lo garantisco. Quindi non abbiate paura se vi insegno come si fa il risotto.


RISOTTO CON LE ROSE.

Ingredienti: Per quattro persone

350 gr. di riso
120 gr. di emmental
120 gr. di burro
100 gr. di panna liquida
1/2 bicchiere di vino rosè secco
1 litro di brodo di carne
4 rose rosse ( SIGH!), meglio se in boccio
noce moscata
pepe

Procedura:

  • Staccate i petali di rosa, tenendone da parte circa otto che conserverete in acqua fredda. Ovviamente dovendo servire per la decorazione, saranno i più belli. Fra i rimasti tenete i più coloriti.

  • Fate alzare il bollore al brodo. In una casseruola a parte fate rosolare metà del burro ed i petali meno coloriti. Quando sono appassiti, unite il riso e lasciatelo insaporire mescolando in continuazione, unite poi un pizzico di noce moscata e pepe.

  • Dopo qualche minuto irrorate col vino. Quando sarà evaporato, sempre mescolando, unite qualche cucchiaiata di brodo proseguendo la cottura sempre a fuoco moderato. Allorchè il riso sarà circa a metà cottura, unite le rose tenute da parte ( quelle più colorite ) e proseguite la cottura senza smettere di mescolare, unendo sempre poco brodo bollente.

  • Quando è ancora molto al dente, mantecatelo con la panna ed il burro. A cottura ultimata aggiungete il formaggio a pezzettini. Accomodate il riso sui piatti singoli, decorate con due petali di rosa e servite.
Aneddoti e curiosità. Si racconta che questo piatto venisse servito durante i convivi intimi che Gabriele d'Annunzio aveva con Eleonora Duse.......Veniva colorato con qualche goccia di cocciniglia e profumato con essenza di rose.

Gabriele d'Annunzio ed Eleonora Duse


ciao

Italo Surìs





















































































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