domenica 29 aprile 2007

Il collo di bottiglia.


29 Aprile 2007

Due notizie di ogg, mi hanno in un certo senso rinfrancato, alleggerito l'animo, lo spirito. Una francamente mi ha addolorato. L'uccisione da parte di due prostitute Romene di una giovane donna. Un dramma nel dramma. La miseria porta miseria, il dolore porta dolore, la sofferenza altra sofferenza e la gioia???, sicuramente serenità. Che la giustizia faccia il suo corso, umanamente e rispettando le regole, così come è stato fatto con la Franzoni alla quale è stato riconosciuto un grave disturbo psicotico isterico. Sicuramente ci saranno coloro che non credono nè ai medici, nè ai giudici. Spero Iddio di non trovarmeli davanti un domani, nè sotto una, nè sotto l'altra veste.



La vera notizia positiva è l'acquisizione, come d'altronde mi ero augurato avvenisse, di quote di mercato della Telecom da parte di una ditta Spagnola. Bene spero in un serio rilancio, e che si facciano prontamente delle leggi adeguate per salvaguardare obbiettivi strategici chiave per la nostra società, da pericoli d'interferenze, al di fuori del mercato unico Europeo. Sicuramente pur restando a tavolino, mi immagino un grande lenzuolo o se volete una coperta di una grande realtà come l'Europa, tirato da tutti i lati. Alcuni cercano di mantenerlo integro altre potenze di smembrarlo. Il dividi et impera infatti, vale anche per l'economia. E come ripeto la vera guerra degli anni tremila, la si sta facendo acquisendo, comprando, producendo, impedendo alle economie concorrenti di decollare. Una guerra dura, ma per certi versi molto affascinante. Quando feci un viaggio in auto fino a Riga, capitale della repubblica Lettone nel lontano 1991, con un intermediario che conosceva a fondo il mondo ed il mercato dell'est, la stessa , i suoi bellissimi palazzi, i suoi centri, le sue fabbriche, i suoi boschi e le falegnamerie, erano in vendita per un bianco e un nero. Agli Italiani mancò il coraggio d'investire, oppure equilibri a me sconosciuti, non lo permisero. Fatto sta che gran parte di quei paesi ora è sotto influenza tedesca e Austriaca e tutto il legno che avremmo potuto produrre, ora lo acquistiamo dall'aAustria, che badate bene è solo un centro di lavorazione e smistamento. Ciò vale per altri paesi dell'est Europeo, quelli che hanno nei secoli sempre avuto l'influenza dei Prussiani. La storia ha come si vede dei corsi e ricorsi, ecco perchè ho fiducia di vedere nuovamente un'Europa unita. E' come riappropriarsi del sangue fuoriuscito dalla flebo in mille rivoli e versatosi in vasi, vasetti, bacinelle varie e riportarlo nelle vene da cui è stato prelevato. Quest' estate in Croazia, Austriaci e tedeschi, ho saputo, stavano acquistando grossi appezzamenti di terreno. Il nocciolo del problema è semplice e politico. In Istria forse preferiscono avere tedeschi più che Italiani. Retaggi storici o paure?,o nessuno dei due? Chissà io sono un semplice osservatore. Ma se dovessi dare la mia opinione di libero cittadino, ritengo che dovrebbe esserci il veto alla Croazia, d'entrare in Europa, finquando il governo Croato, non dimostrerà un atteggiamento meno ambiguo nei confronti dell'mprenditoria Italiana. Ricordate il caso del nostro caro presidente, Giorgio Napolitano? durante la commemorazione per i martiri delle foibe?, un caso fortunatamente rientrato. Probabilmente la nostra Diplomazia sta lavorando, speriamo in bene. altrimenti: is this the problem?


Intanto ben fa il presidente Illy a forzare per la maxi regione; una vasta area che comprende appunto realtà anche se piccole come quella Slovena. Porta obbligatoria verso il resto dell'Europa dell'Est. E' come dicevamo anche questo un problema logistico, di trasporti, di sviluppo, di collegamenti a regione già cointeressate da anni con le realtà imprenditoriali nazionali. La Romania, La Bulgaria, L'Ungheria. Una damigiana in cui però l'unico accesso è rappresentato dal collo di bottiglia, la Slovenia appunto!, che ovviamente per il passaggio, chiede un giusta rincompensa, rappresentata dallo sviluppo. Uno sviluppo economico sicuramente di grossa portata, a cui noi ovviamente dovremo a tutti i costi partecipare, con la benedizione di nostra santa madre Europa???. Poi ovviamente toccherà all'altro collo di bottiglia, rappresentato dalla Sicilia e dalle restanti regioni meridionali, verso quello che fu l'impero romano ai tempi di Costantino. La Tunisia, L'Algeria, la Libia, il Marocco. Approdi per la nostra merce e di quella di tutta l' Europa, via vai di prodotti che vede nel porto di Gioia Tauro con i suoi scali commerciali, un avamposto per l'interscambio commerciale dell'Europa, ma non solo ( Cina, India..etc.), con l'intera Africa del nord e ovviamente del centro e del sud. Questo approdo soffocato ora da interessi malavitosi, potrebbe essere il trampolino di lancio per poter, in breve , anzi in brevissimo tempo, far accrescere a dismisura l'occupazione meridionale, con i benefici che ne deriverebbero sotto tutti gli aspetti. Politici e legali.

Altrimenti signori Malta sta ad aspettare!



Ciao ciao


Italo Suris

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