sabato 21 aprile 2007

Donne in camera




21 Aprile 2007




Il mio blog senza che me ne accorgessi, oppure volutamente, sta prendendo ogni giorno più corpo. Pian piano mi sto rivolgendo direttamente e con cognizione di causa, ad un pubblico forse in maggior parte femminile. Il motivo è semplice: Amo le Donne, belle, brutte, ( ma esistono?), giovani, fatte e non, con le tette al silicone e quelle naturali. Con la passera sotto il collo o ad altezza d’ombelico! Belle, tutte belle!. Non c’è un canone per definire la bellezza di una donna. Ovvio che ognuno in mente abbia un’idea ben definita, c’è chi la vuole bionda, chi mora, chi alta, chi bassa, chi preferisce la sesta misura di seno e chi come il d’Annunzio, la terza. Ma sono tutte sciocchezze. C’è un amore per ognuna di loro che aspetta. Sta solo ad esse mettere in evidenza la parte migliore, che non è detto sia fisica. Quante volte si formano coppie diversissime nel carattere e nei lineamenti?. Essa in genere, dovrebbe essere costituita da individui complementari fra loro, in modo che ciò che manca ad uno lo si trovi nell’altro e viceversa. Questo è il motivo per cui si uniscono donne con gli attributi e uomini sfigati, che convivono serenamente e piacevolmente assieme da molto tempo. Il problema dei divorzi e delle rotture, può dipendere da altri fattori, di cui accenneremo più avanti. Non è detto che i miei blog siano rivolti esclusivamente ad un pubblico femminile, giammai! Posso trattare tranquillamente di molte cosette interessanti, per cui anche chi ha il pisellino troverà alcuni miei post, rivolti all’altra metà del mondo ( ora un terzo), di suo interesse, almeno spero. A dir la verità l’argomento del giorno avrebbe dovuto essere: “la donna nella politica, secondo il mio punto di vista”.
Sapete quale sia l’immagine ingenua e forse idilliaca, della donna che io caparbiamente cerco di non dimenticare. Sono convinto infatti che nonostante tutto, essa voglia essere femmina e femminile, romantica e generosa, decisa e affettuosa. Sono i canoni femminili tramandatici dai media e dalle letture di un tempo ormai passato. Non che la verità corrispondesse anche allora sempre a ciò che è stato scritto da poeti e narratori, e raffigurato da artisti e pittori, anzi, in genere l’arte e la poesia cerca di sublimare la figura femminile e quella materna in particolare. Fa piacere pensare ad una figura di madre e di donna dolce e non castrante. Ma si sa anche le mamme sono esseri umani e anche le donne ovviamente assumono le caratteristiche fisiche e psicologiche in base alla figura di riferimento. Nel caso l’uomo dovesse trovare sulla sua strada quella che in gergo si dice "una vulva con i denti", non gli resterebbe altro da fare, che ritrarre prontamente il pisello e darsela a gambe il più velocemente possibile.! Forse non lo sapete, ma io assieme ad un’attuale consigliera Regionale, e ad altri membri, abbiamo fondato un’associazione politico culturale. Da questa o parallelamente a questa, alcune donne, hanno costituito un’associazione femminile, il cui nome ovviamente mi riservo di scrivere. Non è infatti mia intenzione fare politica, ma analizzare il mio pensiero in tal senso ed esporlo ad un pubblico femminile interessato. Mi è stato esplicitamente chiesto di partecipare a questo progetto, ma al di là del fatto che quando mi gratto sotto trovo ancora qualche buon argomento , ho sempre pensato che un partito di sole donne, possa essere, sia per la società, sia per chi voglia mettersi in discussione, sconsigliabile. E vi spiego perché secondo il mio punto di vista. Riallacciandosi alla figura impressa nella mia mente, una donna che voglia battagliare politicamente al solo scopo di ottenere privilegi e potere, a parer mio, verrebbe ad assomigliare sempre più dal punto di vista caratteriale ad un uomo. E, già considerando che i nostri politici maschilisti, ne combinano di tutti i colori e di per sé stessi sono poco attendibili, va da sé che la donna che assumesse tale atteggiamento, ne perderebbe prestigio e fascino. Un partito di sole donne o quasi, assumerebbe alla vista di tutti l'apparenza di una nuova rivoluzione femminista come negli anni settanta, una pseudo rivoluzione, in un periodo in cui la civiltà sta assumendo connotati addirittura controversi se non contrari. Si correrebbe il rischio quindi di creare, anzi di rafforzare quella rottura che dovrebbe essere ricucita, smussata, fra la figura maschile e quella femminile. Ma nell' equazione attuale di : maschio eguale a padre (almeno ancora per poco), e femmina equivalente a madre, la conflittualità fra uomo e donna in tutti i settori, creerebbe ovviamente una disgregazione della famiglia tradizionale con le conseguenze che ne deriverebbero. Ecco il motivo principale per cui non bisognerebbe alimentare, nell'attule società, quaell'agonismo esasperato fra componenti della società o addirittura in casa stessa, in settori che apparentemente assomigliano a miraggi di sicurezza e di felicità. Vi è un altro aspetto irrazionale, dovuto forse ad esperienze remote della mia infanzia, che mi fanno propendere per questa tesi. Io sono per l’unità, per il dialogo, la comprensione, il corretto e giusto compromesso inteso come valorizzazione, come riconoscimento dei valori, delle capacità personali. Per questo motivo già mal sopporto lo smembramento di una nazione o di una regione. Figuriamoci di una famiglia. Famiglie che come ben si sa in Italia stanno scomparendo, assumendo forme sempre più strane dai DICO ai conviventi, da quelle allargate agli omosessuali. Per carità ognuno ha il diritto di vivere la propria esistenza in completa serenità, l'importante è non minare alla base questa serenità, la possibilità di essere più tranquilli, felici, e i presupposti della stessa, attuando politiche disgreganti e pericolose per la sicurezza personale ed interpersonale. Donne in conflitto con uomini, uomini che odiano le donne, l'amore in ufficio più come dimostrazione di possesso e di valore personale che come scelta condivisa. Ciò non vuol dire che il sesso femminile debba essere escluso dalla vita di società o relegato in casa, anche se tutti sanno che la conduzione familiare e l'educazione dei figli sono i lavori più difficili che esistano. Probabilmente la responsabilità di un inserimento ancora esiguo di donne con posizioni di rilievo in politica e nel settore imprenditoriale dipende in gran parte dall’ uomo politico mediterraneo, che si arroga il compito di nuovo padrino della comunità. Ritengo che questi ultimi, stiano tentando di preservare i loro privilegi il più a lungo possibile e temino la scesa in campo femminile. La donna ha infatti sensibilità, intelligenza, pazienza, fantasia, è un’ottima amministratrice di famiglia; tutte doti eccezionali per poter competere con l’uomo. La donna come ho sempre detto, conosce in modo diverso l’essere umano. E’ o è stata madre, ha partorito, ha amato, ha sofferto in caso di perdita del figlio. Quest’ultimo fa parte di sé, è corpo del proprio corpo e quindi essa ama più che odiare, perdona piuttosto che vendicarsi. Ecco perché la donna in politica potrebbe risolvere gran parte dei problemi attuali. Grave invece sarebbe come spesso accade, e qui alcuni esempi li abbiamo già visti ultimamente, se indossasse psicologicamente abiti prettamente maschili, se per un errato concetto di immagine, assumesse gli atteggiamenti strafottenti ed arroganti nonché violenti di quel bambino immaturo chiamato uomo, politico o manager che sia. Quindi tutti assieme, donne e uomini, maturi ed equilibrati, con un lavoro d'equipe proprio come si fosse padre e madre, costruiamo un’Italia migliore per la nostra grande famiglia chiamata nazione, senza conflittualità, senza aspre competizioni, ma con scelte responsabili e condivise. Un'ultima cosa, ma dov'è scritto che le quote di presenza di donne nella politica debbano essere decise dai partiti. Siamo noi a votare e quindi le stesse potrebbero coprire tutto l'arco costituzionale.!



Ciao


Italo Surìs Certo che non sarà uno sforzo da poco conto!

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