mercoledì 11 aprile 2007

un fascio di luce

10 Aprile 2007

Un fascio di luce, così ho chiamato questo elegante disegno. Non dico bello per non essere tacciato d’immodestia, anche se bello in fondo lo è. Rappresenta la luce che sgorga dal cuore, dalla terra, dal sole; non importa da dove, importante che sia luce, calore, sicurezza. E’ di questa che l’uomo ha bisogno per procedere speditamente nel suo cammino. Un cammino concreto, fatto di cose concrete, anzi piccole cose concrete, ma molto importanti. Una famiglia serena, un lavoro ben retribuito, la continuità che poi è speranza e sicurezza, un cibo caldo da dividere con gli indigenti e se possibile un tetto sulla testa. Sono questi purtroppo le esigenze minime attuali per potersi dire tranquillo. Perché ho detto purtroppo??.Semplice; non siamo dei santi né degli eremiti, novelli San Francesco d’Assisi che tutti venerano ma che ovviamente nessuno o pochi imitano. A lui perlomeno bastava pochissimo per essere sereno, un giaciglio anche in pietra, un pezzo di pane, anche se duro, la natura , questa sì rappresentava per San Francesco un motivo di gioia. Gli animali, anche i lupi se ben ricordate e non solo gli uccelli. “ Fratello Lupo “, così chiamò il canide di cui noi abbiamo terrore. Un essere della natura che pur nella sua aggressività programmata, veniva riconosciuto e rispettato come fratello e cioè figlio della terra. Allora Italo sei caduto in trance in una forma di misticismo?, sei un frate dal cordone troppo corto?, senza saio e senza sandali, che anzi anziché digiunare e usare il cilicio si dà agli eccessi? Niente di tutto questo, sono solo un uomo che ama gli animali, quelli a due quelli a quattro zampe, che li vorrebbe vedere liberi di muoversi nel proprio habitat, senza interferenze, senza limitazioni o imposizioni inutili, dettate da bisogni inutilmente creati dall’uomo stesso. Un sogno?, certamente sì, ma un sogno che ho il coraggio di trasmettere, nella vana speranza di un futuro migliore. Che possa essere anche la vostra?? Dipende da voi, da ciascheduno di voi, dal cammino che intraprenderete dal rapporto che desiderate avere con la natura e con gli altri. Vedete in questi giorni che i ragazzi sono a casa per le feste Pasquali, tornando a casa per un breve tragitto a piedi, mi sono ritrovato casualmente a percorrere un breve tratto di spazio erboso. Non me ne ero accorto in un primo momento, ero soprappensiero. Ad un tratto, mi sono accorto di calpestare erba soffice, margherite appena sbocciate di un giallo intenso ed eriche minute e di un colore tenue. Avrei in quel momento, voluto volare!, non calpestare con i miei ottanta chili un elemento della natura di pochi grammi. Mi sono immedesimato in esse inconsciamente, mi sono visto al loro posto, ho alzato le mani contro un piede minaccioso che era lì lì per distruggere definitivamente la mia pur breve esistenza. Ho pensato in quel momento alla strada asfaltata lì vicina e ho ringraziato l’uomo per averla costruita. Sarei passato di lì in futuro. E’ un mio vizio quello d’immedesimarmi nelle cose e nelle persone. Ritengo però che sia l’unico modo per capire! Penso di essere terra e soffro al pensiero che qualcuno inietti colate di cemento o d’asfalto nelle mie vene, penso d’essere bimbo e guardo con stupore la mamma che vuole che sorrida o dica ciao a quella nonna vecchia che nemmeno conosco, o tremo al solo pensiero d’essere sgridato o rimproverato. Penso d’essere padre e temo di non poter soddisfare le aspettative dei membri della famiglia, della figlia che vuole studiare o vestirsi, o amare a soli quindici anni; o del figlio che corre in moto per dimostrare agli altri, ma soprattutto a sé stesso d’aver raggiunto la pubertà, la maturità, la capacità di procreare. Che scambia il mezzo a due ruote con il prolungamento del proprio apparato riproduttivo, ed il motore, con i testicoli ad esso collegati. Per cui soffre se possiede solo un Ciao da appena 50 cc. Penso alle mogli che vagano col pensiero, in cerca di scappare dalla prigione di quell’ingranaggio chiamato dovere di cui farebbe volentieri a meno. Trasgredendo di tanto in tanto per dar sfogo alla ragazza che ancora urla in lei. E non posso guardare negli occhi la gente per non cadere nel pozzo della loro anima. Questa è la natura signori, la vera natura, e più siamo vicina ad essa e più siamo eguali fra noi, e più siamo uguali, e meno ci temiamo, e meno ci temiamo, più ci rispettiamo, e...... Un giorno di qualche anno fa mia moglie trovò in cantina, vicino ad un foro del pavimento, un mucchietto di scorze di formaggio. Lo levò e lo sostituì con una trappola per topi. Dopo alcuni giorni, trovammo quasi con il corpo tranciato di netto, un topino così piccolo che quasi non si vedeva. Gli occhi erano sbarrati e sul muso una espressione mista a dolore e stupore. Sembrava che una foto, come quelle poliziesche, avesse immortalato la sua sofferenza. Perché sembrava chiedersi, tanta crudeltà? Per un attimo mi sono sentito topo, come avevo fatto tutte le volte che di nascosto ho portato il pezzo di formaggio vicino alla sua tana. Con la sua morte è sparita anche una piccolissima parte di me, una parte che muore continuamente ogni giorno di fronte alla gratuità di certe violenze inutili perpetrate contro l’uomo o contro la natura stessa. Dolore si prova anche a tagliare un albero, una pianta, è come affondare la lama di un coltello nella nel corpo di ognuno di noi. Noi siamo natura e la natura è noi. Quindi il rispetto sia dell’uno che dell’altra è garanzia di sana e rispettosa sopravvivenza. Natura quindi è luce, come è luce tutto ciò che è positivo, l’impegno, l’amore, il rispetto, la correttezza, la giustizia, la serenità e assieme i fasci di luce compongono una lama, una lama di luce da seguire, su cui incamminarsi sicuri. Una lama che indica l’obbiettivo finale. Il resto è solo buio.

DESCRIZIONE

Il bicchiere fa parte dell’interminabile serie di cui ho già inserito alcune bozze nel blog. Penso che alla fine ne avrete fin troppi da vedere. Rappresenta nell’immaginario un fascio di luce che sbuca dal globo per illuminare la vita in superficie. E’ in cristallo sfaccettato con bulbo di color nero alla base in cui è incastonata la scritta relativa al 50° anniversario della fondazione della fabbrica. Il bordo superiore è dorato. Fra le sfaccettature in rilievo ed il bordo circolare si formano delle semilune in rilievo.


Ciao
ItaloSùris


Francesco d'Assisi
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Nota disambigua - Se stai cercando altri santi o località di nome San Francesco, vedi San Francesco (disambigua).
San Francesco d'Assisi
Raffigurazione di san Francesco d'Assisi in un affresco di Cimabue nella basilica di Assisi; si ritiene che sia l'immagine più fedele del santo
Frate fondatore, patrono d'Italia
Nato
26 Settembre di 1181, Assisi
Morto
3 ottobre di 1226, Assisi
Venerato da
Chiesa cattolica
Canonizzazione
16 luglio 1228, Assisi
Santuario principale
Basilica di San Francesco d'Assisi, Assisi, Italia
Ricorrenza
4 ottobre
Attributi
Lupo, uccelli, stigmate
Patrono di:
Italia, animali, uccelli, commercianti, Lupetti/Coccinelle, ecologisti
«Predicate il Vangelo, e se è proprio necessario usate anche le parole.» - San Francesco d'Assisi

«Altissimu, onnipotente, bon Signoretue so' le laudi, la gloria, l'honore et onne benedictione»
(Cantico delle Creature)
San Francesco d'Assisi (Assisi, 1181/2 - 1226), fondatore dell'Ordine mendicante che da lui poi prese il nome, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). È stato proclamato patrono d'Italia da papa Pio XII nel 1939.
Conosciuto anche come "il poverello d'Assisi", la sua tomba è meta di pellegrinaggio per decine di migliaia di devoti ogni anno. La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è stata assunta a simbolo di pace, soprattutto dopo aver ospitato i due grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002.
Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle Creature, è riconosciuto come l'iniziatore della tradizione letteraria italiana.
Indice[nascondi]
1 Biografia [1]
1.1 Una vita tra storia e teologia [2]
1.2 L'infanzia
1.3 La guerra
1.4 La conversione
1.5 Il processo davanti al vescovo
1.6 I primi compagni e la predicazione
1.7 Pellegrino del mondo, paladino di pace
1.8 Le stigmate
1.9 Ultimi anni di vita. La morte
2 Spiritualità francescana
3 Fioretti
4 L'Ordine francescano
5 Il culto
6 Opere
6.1 Regole ed esortazioni
6.2 Lettere
6.3 Lodi e preghiere
7 San Francesco nell'arte
7.1 Nella pittura
7.2 Nel cinema
7.3 Nella musica
8 Note
9 Bibliografia
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni
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