mercoledì 6 giugno 2007

sfiliamo mutande?


06 giugno 2007

Non è mai stato mia abitudine criticare l'operato di chichessia, figurarsi di un politico potente quanto Berlusconi. Uomo ricco, intelligente, e....furbo, sì una persona che cerca di ottenere sempre quello che vuole. Ne conosco ancora di persone così e non so se ammirarle oppure compatirle. Nel caso in oggetto, vi sono grosse componenti politiche e partitiche unite a probabili interessi economici e di immagine, che potrebbero far accettare tale atteggiamento. Quello invece che a parer mio non è condivisibile è il desiderio di dare a tutti i costi una spallata ad un Governo per farlo cadere. Anche questa sera alla televisione, ho sentito l'ex premier affermare con un certo compiacimento che gli italiani lo vogliono, che lo amano, e non desiderano più questo governo. Non è la prima volta che afferma qualcosa di simile, lo fece anche il due giugno alla festa della Repubblica, vicino a Prodi, a Casini e al presidente della Repubblica, Giorgio Naèpolitano. Arrivò persino a dire che una soldatessa che sfilava davanti al palco, gli aveva fatto l'occhiolino. Ecco gridò giulivo rivolto a Casini, almeno per quello che ho letto sul corriere, avete visto la gente mi ama, vuole me!, avete visto quella soldatessa che mi ha fatto l'occhiolino. E ancora... bisogna essere uniti, solo uniti si vince!. Rafforzando tale tesi con una lettura personalizzata dell'inno nazionale. Lo stesso quotidiano, sottolineava come Bertinotti fosse con le mani in tasca e Prodi dimostrasse totale indifferenza. Cinquecento persone, continuava il quotidiano, familiari dei militari, hanno applaudito l'ex premier, ricambiando l'amore che lui stesso prova per i militari e le soldatesse in particolare. Non so se ridere o piangere. Sembrerebbe da quel che io ho capito leggendo l'articolo che le forze armate stravedino per l'ex premier. Se così fosse, non sarebbe certo una novità. Si sa come per tradizione le stesse siano sempre state vicino alla destra e sospettose della sinistra che li ha in un certoqualmodo anche bistrattati. In fondo la sinistra ha sempre temuto i militari e giustamente dico io, chi non li temerebbe?. Non lavorano mica con carta e penna, ma con carriarmati leopard o Ariete, con obici e fucili mitragliatori. Vacci tu a discutere con loro in caso di profonda incomprensione. Negli anni settanta da che ricordo, vi è stato un forte ridimensionamento dell'importanza delle nostre forze armate. L'esercito è stato in un certo qualsenso messo da parte, umiliato, sottovalutato. Sono diminuite le quote nelle finanziarie ad esso destinate e con esse le paghe. Il materiale bellico non fu ammodernato per lungo tempo. Non si addottò la forma di reclutamento volontaria, proprio per il timore di perderne il controllo da parte della classe politica. Ricordo fra le altre cose che ai militari tutti era stato dato ordine di uscire con la baionetta. Erano gli anni di piombo ed io a quei tempi ero sergentino in una caserma della folgore. Questa scelta politica fu a discapito della qualità delle nostre forze armate, della loro preparazione, del loro amor proprio. Le conseguenti frustrazioni si sono ben presto tramutate in malcontento che hanno più volte cercato di ammorbidire con successivi aumenti di stipendio. Non molti anni dopo infatti in Italia vi fu il mancato colpo di Stato del generale Borghese mi pare. So di gente che lavorava nelle coop rosse che fu avvisata dell'imminente pericolo. Ma i tempi sono passati e sembra quasi da quel che si vuol far credere che la nostra nazione non sia ancora preparata ad avere un esercito maturo, imparziale a meno che il problema non sia ancora economico. Visti gli stipendi dei militari e le loro pensioni, ritengo proprio di no. Reputo il nostro esercito all'avanguardia, non schierato politicamente e ligio agli ordini e al giuramento prestato. Conoscendoli hanno la bandiera nel cuore, bisogna solo vedere cosa gli si vuol far credere. Non posso credere, anche se sono conscio che molti di loro sono riconoscenti allo stato e ... a chi li ha aiutati ad avere un lavoro ottimamente retribuito e per questo siano in maggioranza meridionali, che nonostante tutto più che al partito del cuore , giureranno fedeltà alla patria, rappresentata dal governo democraticamente eletto. Ma si sa anche i militari sono uomini e come tutti hanno diritto di voto e di pensare politicamente come desiderano. Ma sempre in una logica non opportunistica, sempre mettendo il cuore a disposizione della nazione e non dell'uomo, anche se ricco e affascinante!. E qui mi riferisco all'occhiolino inopportuno! Amate soldati chi volete, ma servite ciecamente la Patria, fino in fondo qualsiasi possa essere la decisione presa dai suoi più alti rappresentanti costituzionali. Solo questo, vuol dire essere soldati! Muzio Scevola non essendo riuscito nel suo compito punì sè stesso mettendo la mano destra nei carboni ardenti. Abbiamo dei Muzio Scevola fra noi?, quanti sono?, dove sono? Sono quelli che fanno l'occhiolino o quelli che lo ricevono? Abbiamo bisogno di veri e fieri combattenti dei militari, non degli uomini in divisa; è molto diverso. Il militare lo è anche in mutande, perchè la forza e l'orgoglio, la dedizione e la passione sono sempre con loro, dovunque essi siano, in qualsiasi condizione si trovino. Guai se non fosse così, su chi potremmo contare noi poveri Italiani, chi difenderebbe le nostre case, i nostri figli, le nostre mogli se non da fieri combattenti ligi al giuramento prestato, che hanno scelto la divisa non per i soldi, non per la politica, ma per un vero e sentito senso di responsabilità. Nessun Berlusconi, nessun Prodi, nessun Bertinotti, ma al loro posto tre distinti colori: Verde, Bianco, Rosso. Qui non c'è spazio per l'azzurro nè per il giallo, nè per qualsiasi altro colore, l'unico ammesso semmai è il grigioverde , o quello a chiazze della tuta mimetica. Non ci servono dei Rambo ma difensori della patria, persone preparate e colte, responsabili, mature che seguono le direttive emanate dal Governo. Non ci servono militari che facciano guerra in patria, non vogliamo altre persone che distruggano quello che ormai è fintroppo distrutto. Voglio un esercito unificatore esso stesso garante della legalità e della Democrazia. Un militare che tradisca questi impegni è destinato per sempre alla pubblica disapprovazione, alla perdita definitiva ed ignominiosa dei gradi. Ognuno faccia il proprio mestiere, l'opposizione lo faccia responsabilmente , senza cavalcare o eccitare animi; è molto pericoloso. Non vorrei trovarmi con metà generali rossi e metà neri , oppure l'aviazione con questo partito e la marina con quell'altro. Se arrivassimo a questo punto chissà cosa ne verrebbe fuori, un macello; ad ognuno il suo pezzetino di esercito. Quindi restiamo come siamo, uniti.! Io amo i militari, proprio come il sig. Berlusconi e non sono di Forza Italia, penso al loro bene che non vuol dire, mandarli per forza in Iraq, penso alle loro famiglie, che non sono accampate nelle tende, ma vivono qui con noi , penso ai loro figli che studiano per diventare dottori o commercialisti nelle stesse scuole dei figli degli operai. E non è detto che diventino militari come i genitori, anche se le possibilità vista la massiccia presenza di donne nell'esercito, sarà sempre più alta. Spero proprio che non si crei anche nelle forze armate quell'abitudine ormai diffusa in Italia per cui il lavoro o la specializzazione, passano automaticamente di padre in figlio, per necessità, e non per passione. E' indispensabile infatti che chi desidera entrare nelle forze armate sia fortemente motivato, sia preparato professionalmente ad affrontare questo pericolosissimo e dificilissimo mestiere, perchè vogliamo che tutti tornino a casa. Io conosco molto bene l'ambiente militare, dolente o nolente ci ho convissuto per trent'anni. Mio padre amava il suo lavoro, ha trasmesso a me questo amore, e vi assicuro che se è rimasto in prigionia fino all'ultimo è stato per non tradire la sua Patria. "I comunisti"in ogni modo, come qualcuno si ostina a chiamare ancora gli attuali componenti del Governo, sbagliano a non dimostrare apertamente il loro consenso alle forze armate o ad essere diffidenti o indifferenti nei loro confronti, come potrebbero sbagliare i rappresentanti dei militari o gli stessi a non rispettare un Governo di sinistra. Sarebbe impossibile comunicare fra due blocchi contrapposti, pericoloso per la democrazia. Le scelte vengono fatte sì dal Governo, ma sentendo sempre i massimi organi militari. Non è un problema di colore. Gli eserciti più potenti oltre a quello Americano, Inglese e Israeliano sono il Cinese e quello Russo. E' antipatico Prodi?, non mi sembra un buon motivo, per far cadere un Governo, protegge i redditi più bassi; non mi sembra che gli stessi debbano avere più diritti di tutti gli altri. Forse verrà negata in futuro la possibilità di andare all'estero, ma la politica estera è una cosa seria, lasciatela fare a chi di dovere. In Iraq si muore signori, non si va a teatro e voi lo sapete meglio di me. E quelle madri e mogli che tanto hanno applaudito, il Cavaliere lo facciano pure, votino pure per chi credono, ma cerchino come tutte le donne di tenersi sempre il figlio e il marito accanto a se! Mio cognato avrebbe potuto andare in Libano anni fa e io lo criticai perchè mia sorella lo volle a casa con sè. Un'amica di mia moglie invece ha spinto il marito controvoglia ad andare in Bosnia credo. Un altro che ho visto invece, si è fratturato un braccio cadendo dalla scala sostenuta da due bosniaci, mentre stava avvitando una lampadina; cose che succedono.! Com'è strano e vario e anche molto semplice il mondo; perchè dobbiamo complicarci la vita?



Uniti per la Patria




Italo Surìs

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