venerdì 15 giugno 2007

la svizzera nel piatto III^




15 giugno 2007


I suoi capelli biondi erano leggermente mossi, scendevano fino alle spalle, erano aperti sul volto, lasciando libera la fronte alta, da ragazza intelligente. Ma quanti anni avrà avuto? Ventisei, trenta?, mi sono chiesto. L’età era indecifrabile, come non si capiva se fosse o no sposata. Nell’anulare della mano sinistra non compariva infatti alcuna vera e nemmeno alcun segno indicava se l’avesse per caso levata per l’occasione. Indossava come ornamento un piccolo e grazioso anellino di argento all’anulare della mano destra e due orecchini molto sottili ai lobi delle orecchie. Gli occhi di un azzurro come quello che si vede in una giornata di sole nel cielo, erano ridenti, sereni. Il lavoro non doveva poi costarle molto, anche se il tipo di scarpe che calzava facevano capire quanto fosse costretta a rimanere in piedi. Portava un paio di sandali dalla suola di sughero abbastanza alta. Una coppia di strisce di cuoio si incrociavano fasciando il piede e raggiungendo la caviglia fino quasi al polpaccio. Qui terminavano con un nodo, un fiocco ben fatto, quasi che la scarpa fungesse da confezione, una confezione per un magnifico regalo; un bellissimo piede di donna, raffinato, slanciato, dalle unghie perfettamente curate, tinte con uno smalto di un delicato color rosa. Due piedi ben proporzionati all’altezza, che un poeta come il D’annunzio, e non solo lui, avrebbe delicatamente baciato, genuflettendosi in venerata ed estasiata ammirazione dinnanzi a tale meraviglia. Mi immagino il Dannunzio, poeta ed eroe, fantasioso ed insaziabile amante. Si sarebbe inginocchiato appoggiando al suolo solo il ginocchi destro e, fatta distendere la donzella su un comodo divano, le avrebbe slacciato con tenerezza, ma senza impazienza i calzari, piano piano con calma, levando prima quello del piede sinistro, allungato in fremente attesa verso le mani attente e forti del condottiero stravagante. Sono sicuro, che avrebbe poi baciato il collo del piede,continuando poi a baciare, sollevando leggermente le gonne, anche il dorso della gamba, fino creare nella donna un sublime cedimento delle sue difese più profonde. Già mio caro D’Annunzio, come ti capisco, anche a me in quei momenti passavano veloci per la testa questi pensieri, scrutando ogni suo movimento, elaborando nella mia testa ogni eventuale piccolo e sottile accorgimento che avrei usato con essa se solo avesse voluto essere mia per una notte. Ma all’improvviso l’incanto si ruppe, “thank you”, Grazie, ma di che?, di che cosa, pensai, non avrà forse letto nel mio pensiero?, avrà per caso immaginato cosa veramente volessi in quel momento?. Certo desideravo ardentemente una svizzera, ma non quella che poi accompagnata dalle solite verdure e da kartoffen lesse, mi sono ritrovato nel piatto. Avrò sicuramente ordinato senza capire, una risposta automatica. Ero distratto d’altronde, immerso in piacevoli pensieri, evocazioni molto più interessanti, pregustavo nei miei sogni una carne più tenera e più naturale. Volsi gli occhi verso il lago e guardai di nuovo la montagna, quella che stranamente ora assomigliava molto di più alla montagna di venere. Continuai dopo aver pranzato, proseguendo per le vallate verdeggianti della Svizzera disseminate di greggi, di mandrie di bovini dal manto chiazzato, che pascolavano serenamente incoscienti del loro futuro destino; trasformati in prelibate bistecche " svizzere" per il palato di turisti curiosi ed estasiati. In fondo stavano facendo quello che dovrebbero fare tutti, vivere intensamente l’attimo fuggente, senza farsi domanda alcuna, ma gratificandosi delle piccole cose, di ciò che la natura offre, sperando solo di non essere sfruttati troppo dalla mano vorace dell’uomo.
Fine della puntata

Ciao

Italo Surìs



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l lago di Ginevra, o Lemano, in lingua francese: "Lac Léman" o "Lac de Genève", è il maggiore lago dell'Europa occidentale e si trova al confine tra la Svizzera, nel cui territorio si trova il 60% della superficie, e la Francia (coordinate coor dm4626N633E). Lo specchio d'acqua ha una forma allungata, tipica di un lago glaciale subalpino, a mezza luna in direzione est-ovest con la concavità verso la sponda meridionale, quella francese.Il Lago Lemano, diviso per una irregolarità nella forma presso Yvoire in "Grand lac" (grande lago) ad est e "Petit lac" (piccolo lago) ad ovest, è formato dalle acque del Rodano, il suo maggiore immissario ed emissario, ed ebbe origine al termine dell'ultima glaciazione, circa 15.000 anni fa.Italo Surìs
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