martedì 12 giugno 2007

assegni nell'arena






12 giugno 2007

Affrontiamo un pò di politica nazionale dopo quella comunale. Vi è fra l’una e l’altra una similitudine, un nesso comune, un cordone ombelicale attraverso il quale chi alimenta viene alimentato e viceversa, un cordone chiamato “malcostume”. Ambedue si scambiano lo stesso amaro alimento, su ambedue incombe lo spettro del sospetto, della sfiducia, della rassegnazione e della rabbia da parte dei cittadini, degli elettori, in un crescendo di disaffezione e di sospetto da parte di tutti. A Budoia, dieci avvisi di garanzia, per i quali è giusto attendere il responso degli organi competenti. Per i politici alla maggioranza invece i problemi sono molteplici. Abbiamo il caso del generale della finanza Roberto Speciale, rimosso dal vice ministro Visco, ci sono in ballo le intercettazioni rese di pubblico dominio, da voci di corridoio dovute ad una gestione inconsueta da parte del Gip di Milano Forleo. Ma c’è anche la ciliegina sulla torta, rappresentata dall’apertura di un fascicolo d’indagini da parte della Procura di Lodi, nei confronti dell’On. Calderoni della Lega, del sen. Di F.I. Brancher, dell’ ex parlamentare dell’ UDC Taralli e dell’imprenditore Zamparini. Ma non è finita, troppa grazia Sant'Antonio se così fosse. In questi giorni abbiamo anche dovuto assistere alla goliardica trovata del sen. di An., Gustavo Selva, il quale ha capricciosamente finto un malessere, allo scopo di essere trasportato agli studi televisivi di La 7 in ambulanza. Non c’è che dire, per questo fine settimana abbiamo da che leggere e di che divertirci. In fondo quello che l’italiano vuole è proprio questo: forti ed improvvise emozioni, adrenalina nel sangue, eccitazione da stadio, da arena, da anfiteatro, luoghi di combattimento in cui i gladiatori sono rappresentati dagli appartenenti dei singoli schieramenti politici, senza distinzione alcuna. E’ entrato un nuovo gladiatore, recentemente nell’arena, un combattente di grosso calibro, si è misurato nella lotta di queste ultime amministrative, il neosindaco di Matera di AN; Emilio Nicola Luccico. Avvocato ed ex componente del csm, senatore indagato nell’inchiesta sulle toghe lucane. Ma i giudici nominati per monitorare la correttezza dei combattimenti, stanno verificando le armi in dotazione ai singoli partecipanti. In particolar modo la G.d:f. sta controllando le “anomalie”rappresentate dai costi delle consulenze dei 93 professionisti nominati dalla giunta guidata dal sindaco di Milano Letizia Moratti. Questi sono i nostri gladiatori in campo, quelli che combattono per l’Italia, per la sua crescita socioeconomica, per il suo buon nome all’estero, dei galantuomini, dei veri eroi. Tigri di carta, senza amore nei confronti del loro lavoro, attenti solo ad onorare la loro promessa verso il partito. Un’appartenenza cieca allo stesso, come cieca può essere stata la voce della coscienza di quei militari ed ufficiali che uccisero uomini donne e bambini a Marzabotto. Erano militari e dovevano ubbidire agli ordini. Questa è stata la loro scusante, il let motive di coloro che sono stati di seguito processati e poi assolti o incarcerati. Ma che differenza, fra i veri militari, i veri gladiatori e costoro, i nostri politici attuali. Leggevo proprio oggi su la repubblica, del ritrovamento dei resti di un gruppo di gladiatori ad Efeso in Turchia da parte di ricercatori ed antropologi austriaci. Sono state trovate circa 2000 ossa e 5000 frammenti, attraverso i quali si è potuto ricostruire il loro modo di vivere, la loro struttura fisica, ma anche come combattevano e di cosa sono morti. Fra le ossa non è stata rinvenuta nessuna banconota, nessun assegno come quello firmato dal nostro caro senatore ex I.d.V., e ora indipendente. Di Gregorio, mi pare si chiami, e nemmeno bobine d’intercettazione, neppure l’ombra di servizi segreti!o di Telecom. Eppure queste cose esistevano già a quei tempi,il sistema del potere è stato sempre lo stesso, simile, e anzi meno raffinato. In quelle fosse hanno trovato invece , con il resto dei corpi martoriati, solo tanto coraggio, che manca invece in questa Italia o Italietta, come la vuole chiamare un istruttore anziano dei nostri gladiatori moderni.

Da wikipedia: www.it.wikipedia.org


Il gladiatore era un particolare lottatore, durante l'Impero Romano; il nome deriva dal gladio, una piccola spada corta usata molto spesso nei combattimenti. La pratica dei combattimenti di gladiatori viene dal Sannio e, come molti altri aspetti della cultura sannitica, fu subito adottato dai romani. La sua origine è da ricollegare al cosiddetto munus (termine che in latino ha il doppio significato di incarico e di dono) e cioè all'abitudine dei personaggi più facoltosi di offrire al popolo, a proprie spese, pubblici spettacoli in occasione di particolari circostanze, per esempio duelli all'ultimo sangue fra schiavi in occasione del funerale di qualche congiunto
Italo Surìs

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