mercoledì 6 giugno 2007

L'esilio










07 giugno 2007

Ho sempre avuto un grande rispetto per le fiamme gialle, anche se a dir la verità, non sono mai riuscito a capire il motivo di un loro scarso successo nella lotta all’evasione fiscale in Italia. Ora lo capisco, anche troppo. So di passare con queste mie dichiarazioni per una persona controcorrente o di parte, in questa zona dell’Italia, il nord Est, in cui l’evasione fiscale è fra le più alte. Ma non ho alcun bisogno di consensi. Anzi a dir la verità mi sto veramente seccando di ripetere sempre le stesse cose, mi sto scocciando di essere visto come l’unico utopista ingenuo don Chisciotte , in un mondo dove tutto ruota attorno ai soldi. Scrivo ormai per passione, per una mia personale esigenza, senza illudermi che qualcuno cambi idea o condivida il mio pensiero. In questo senso getto la spugna! In fondo non sono più tanto giovane e quindi ritengo che sia giunta l’ora di pensare a me stesso. Mi dispiace per i giovani, ci penseranno i loro stessi genitori a raddrizzare la baracca se ce ne sarà realmente bisogno. Gli stessi genitori che fanno ora orecchie da mercante, come tutti, in tutte le situazioni, salvo poi lamentarsi. Un extra comunitario Ghanese, il cui padre avevo sollecitato perché si attivasse politicamente con la mia associazione passata, proprio la settimana scorsa mi ha chiesto dopo un anno se fossi ancora politicamente attivo. “ Chi glie lo fa fare, mi ha detto, tanto basta andare via dall’Italia e si risolve il problema”. Non ho potuto e saputo in un primo momento dargli una risposta logica, convincente. Adesso risponderei che questa è la mia Patria, la terra in cui sono nato, la terra che amo, circondato dalla mia gente, che bene o male sperano in silenzio che qualcosa cambi, ma che non hanno un faro che li guidi.! Pensate, gente che viene in Italia con la speranza di un futuro migliore, che studia per questo, che si impegna per ciò, se ne va poi di continuo. E lo Stato Italiano che investe su di loro, come su migliaia di giovani studenti non sa trattenerli, che li fa fuggire in paesi ove la parola democrazia equivale a speranza nel futuro. Semplice la politica no??, il tutto in due parole; speranza e futuro, speranza e futuro, speranza e futuro; all’infinito!! Non serve molto a capire l’animo umano, a capire cosa desideri una persona, a intuire cosa ci sia di sbagliato in questa società. Molto più difficile è scardinare un apparato Statale corrotto, le lobby, i poteri forti, le congregazioni massoniche o no, legate chissà perché quasi sempre alla destra. Probabilmente destra perché il ceppo è unico e il fondatore o l’iniziatore del sistema occulto non ama di certo il rosso come colore, se ama i soldi ed il potere assoluto. E si sa in democrazia con il rispetto delle norme, delle leggi, delle regole democratiche e di mercato, questo potere assoluto non ci sarà mai per nessuno. Non andrò mai in esilio come stanno facendo anche operai extracomunitari a cui abbiamo insegnato a lavorare. Loro non hanno terra in Italia, questa non è la loro vera Patria, non hanno beni da farsi alienare da leggi o da sotterfugi. Nulla impedisce loro di mettere a disposizione l’esperienza acquisita nelle nostre fabbriche, a nostri concorrenti di ditte straniere. Proprio in questo momento, ho saputo che il padre di quel ragazzo di cui vi ho accennato poc’anzi, partirà per l’Inghilterra il prossimo mese. Bene, complimenti signori, bel lavoro, a quando l’arrivo di un infermiere che cauterizzerà l’emorragia??. Non fuggirò mai dalle mie responsabilità, finché in Italia ci sarà un briciolo di speranza. Ma quanto durerà? Cose strane stanno avvenendo da un anno a questa parte nella nostra beneamata nazione, segnali inquietanti, allarmanti, stranezze si notano se uno osserva attentamente. E’ un falso problema quello delle tasse è un problema che ormai non riguarda nessuno, o perfino troppo, dipende da come si vedono le cose. Il vero problema diventa ormai la tenuta di uno stato veramente democratico, libero d’esprimersi. Ma ultimamente mi sembra di capire, ciò non riguarda più neppure la stessa la Guardia di Finanza, visto che ancora una volta si corre il rischio di una crisi di Governo. Un suo alto esponente, mette stranamente in imbarazzo un Governo già traballante, con accuse che spero saranno al più presto verificate e possibilmente smentite dai fatti. Che anche se vere, non potranno mai essere fino in fondo analizzate, come non possono essere esplorati i meandri bui di un budello che entra nelle viscere della terra, o la mente di un pazzo. Il motivo dell’attuale scontro politico?, mi sembra si tratti della rimozione dall’incarico, dello stesso Generale, rimosso se vogliamo usare un eufemismo, perché è venuta meno la fiducia da parte del datore di lavoro, il Governo stesso. Attendiamo le vere motivazioni di tale scelta, anche se mi sembra di capire, che ci sia stato il rifiuto da parte dello stesso di spostare alcuni ufficiali della stessa arma, dopo averne però concordato la possibilità di rimozione. Timore del Governo? non mi sembra, che il generale ne abbia, visto il pandemonio che lo stesso Gen. Roberto Speciale, ha suscitato. Pressioni? Avrebbe dovuto denunciarle prima, e avrebbe dovuto non dare i nomi di quei generali, dimettendosi dall'incarico proprio come sta facendo ora. Senza giurare poi, ad alta voce, devozione ad un premier che non c’è più. Ma è giusto far chiarezza, affinché si dimostri nell’interesse della Nazione la correttezza dell’operato da Parte del Vice Ministro Vincenzo Visco. Ciò affinché tutti gli appartenenti alle forze armate non perdano la fiducia nello Stato e nelle sue Istituzioni più alte. Mi aspettavo maggiore senso di responsabilità, sia da parte del Generale comandante della G.d.F., sia da parte dell’opposizione che continua costantemente a cercare il ribaltone. Si rischia di tornare alle urne e questo senza aver nemmeno fin’ora preso in considerazione la possibilità di cambiare la legge elettorale. Forse si cerca proprio questo, convinti che votando in questo momento ed in questa situazione, la destra tornerebbe a governare. Oppure lo si vuol fare perchè si iniziano a vedere i risultati di un buon governo. Probabilmente a tavolino si sono già raggiunti i numeri sufficienti, è già stato fatto un calcolo su i singoli voti portati da ciascun candidato, è già stata smembrata l’Italia, data a pezzi a questo o quello, la Sardegna a te, la Sicilia a me, le scuole a Tizio, gli ospedali a sempronio etc. Il teatrino delle elezioni verrà in seguito. Ora serve a tutti i costi il ribaltone, un colpo di mano da attuarsi approfittando o creando anche artificiosamente su fatti, anche reali in apparenza, il presupposto perché ciò avvenga. Un fatto politico molto pericoloso, visto che la sinistra verrebbe esautorata con un pretesto della vittoria ottenuta democraticamente, con il consenso della maggior parte degli elettori. Trovo come politico, la cosa, perlomeno inquietante. Leggevo sul quotidiano La Repubblica, che un Governo ha la possibilità di rimuovere come qualsiasi altro datore di lavoro, un proprio dipendente in cui non ripone più fiducia. Nulla probabilmente sarebbe successo se come al solito l’opposizione non avesse cavalcato l’onda, come si suole dire, se non avesse adombrato il sospetto che le guardia di Finanza stesse indagando su Unipol. Si conosce la delusione della destra per aver perso di poco le elezioni e anche il desiderio di Berlusconi di tornare a governare. Come siamo a conoscenza , della rabbia di piccoli e grandi imprenditori e commercianti, che non possono fare più quello che erano abituati a fare; non pagare le tasse. Il precedente Governo ha silurato con Tremonti, diversi alti ufficiali della Guardia di Finanza, senza che nulla accadesse e senza che l’opposizione ricorresse a Procure o in Parlamento. Ci sono stati attacchi alla costituzione, illegalità passate con leggi ad hoc, conflitti d’interesse appianati con leggi ambigue. Non si può avere un’Italia decente e democratica?. Devo per forza essere uno dei tanti miserabili che sulla propria pelle farà arricchire quei commercianti che dichiarano apertamente di introitare in mezza giornata più di quanto io guadagni in un mese, senza contribuire per la comunità?. Mi dispiace non ci sto! Io sicuramente, come già molti stanno facendo, non mi presterò al loro gioco, non comprerò, il superfluo e andrò a spendere se possibile all’estero. Dove perlomeno potrò risparmiare o godere di un trattamento diverso. Desidero in ogni modo come cittadino, chiarezza sull’avvenuta rimozione dell’alto ufficiale, ma non per il Generale, che personalmente non mi sento di giustificare, quanto per il resto delle Forze Armate tutte. Sono convinto personalmente che il generale in questione abbia fatto bene ad andare in quiescenza. Non esistono infatti più i presupposti per un proficuo rapporto di lavoro nello Stato. Ripeto, ha promesso eterna devozione ad un ex presidente del Consiglio, che proprio ieri ha sollecitato apertamente lo sciopero fiscale. Non siamo mica in Argentina, la devozione il Generale l’ha già promessa allo Stato, al Governo, qualunque esso sia, un giuramento che non avrebbe dovuto adombrare in nessuna maniera, tantomeno usando questa forma così inusuale. Altro che Repubblica delle banane, altro che paese di pulcinella, il nostro è un paese che assomiglia sempre di più a quelli sudamericani. Molti pensano che gli Italiani siano stupidi e non capiscano, sono convinto che coloro che non vogliono capire siano in qualche modo indifferenti alla cosa, se non addirittura beneficiari di un cambiamento. Mi auguro, ripeto, che ancora una volta lo stesso Parlamento sappia dimostrare la completa estraneità e correttezza dell’operato di Visco, in modo che l’attuale Governo possa continuare a governare, tramutando in legge i decreti così violentemente avversati dall’opposizione. La stessa opposizione che a quanto pare non rappresenta, come vuol far intendere, gli interessi della maggioranza degli elettori. Questo Governo checché ne dica il nostro Silvio è un Governo eletto democraticamente, rispettando regole inique imposte dal governo da lui preceduto. Un cambiamento in qualsiasi momento verrebbe vissuto come un colpo di mano politico. Grandi opere, Tav, ponte di Sicilia?; no grazie, preferisco la democrazia o l’esilio.


Italo Surìs

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