venerdì 8 giugno 2007

ritorno di fiamma











07 giugno 2007

Seguendo quanto a detta dei quotidiani,è emerso in corso del dibattito di Montecitorio, il caso Visco si è smontato. Si è afflosciato come la panna malriuscita, come una frittata fatta con uova vecchie, marce! Un flop!. Dobbiamo proprio dire che chi sperava nell’agognato ribaltone, ha dovuto ricredersi, ha perso per ora ogni speranza; pazienza attenderà il prossimo errore, sarà imbastito un nuovo caso, cavalcato un cavallo diverso, di razza spero questa volta. Già perché colui che intende accusare, dovrebbe essere indenne da ogni sospetto, non prestare mai il fianco. Sappiamo che l’uomo non è infallibile e neppure un generale, seppure alto dirigente della guardia di finanza. Il Ministro Paolo Schioppa, poco cavallerescamente ha dovuto esporre le motivazioni di una rimozione forzata dell’ex generale, che a suo dire in quarantanove anni di onorata carriera non si era sporcato di macchia alcuna. Chi non ha commesso alcun peccato scagli la prima pietra, è scritto nel Vangelo. Purtroppo è stata scagliata una pietra, senza tener conto dei peccati, forse veniali, per carità, ma pur sempre peccati. Peccati d’orgoglio, d’arroganza, che diventano però pesanti come macigni, per chi occupa posizioni di rilievo. Onori e gloria per l’arma della Guardia di finanza, ma per il suo bene, forse è stato meglio così. Ora la giustizia farà il suo corso e metterà in chiaro le singole responsabilità in questo increscioso caso. Non è stato un bel spettacolo per l’Italia intera , anzi!, ancora una volta i cittadini italiani hanno dovuto assistere ad un processo mediatico gonfiato ad arte, alla strumentalizzazione per fini politici, di una parte di quella struttura che avrebbe dovuto invece essere estranea ad un braccio di ferro fra poteri forti. Ma incomincio a credere che l’Italia non cambierà mai, non potrà cambiare, finchè ci saranno degli opportunisti, degli sciocchi autolesionisti che pensano solo al proprio tornaconto. Diceva Casini a Ballarò: un ragazzo in Italia si illude di lavorare, una volta laureato, ma per poter andare all’estero servono, dopo la laurea, altri 50.000= Euro. Mezzo miliardo per tirar su un figlio signori. Conviene mi domando far nascere figli in Italia?. A meno che la scelta non sia prettamente egoistica, o il ragazzo si accontenti in futuro di fare la fame, penso proprio che non sia il caso. E purtroppo l’equità mi sembra la si debba conquistare, scegliendo da che parte stare, e in questo schieramento, cercare la corrente giusta. Ecco la vera coerenza, essere coerenti con il proprio tornaconto, e cambiare continuamente bandiera. Ce ne sono tanti che fanno così e onestamente non posso dar loro torto. Questo è il sistema, ci si deve adeguare, certo ci vuole un gran fegato, uno stomaco forte per non dover poi vomitare. Ma per questo, basta immaginare d’essere in crociera, in pieno oceano, in punti in cui all’orrizzonte non si vede altro che mare. In questo caso pur soffrendo di nausea, dovuta al mal di mare, sei costretto a continuare per raggiungere la meta, l’agognata villeggiatura tanto sospirata e meritata. Val la pena vomitare, ma non certo per un piatto di lenticchie, come recentemente ho sentito dire da qualcuno. Promuovere per rimuovere, sembra sia stato a quanto dicono l’intento di questo Governo, solo promuovere probabilmente, l’intento di quello che sarebbe poi in caso di ribaltone, venuto. Si promuovono sempre i fedeli servitori, soprattutto coloro che giurano fedeltà il due giugno ad alta voce davanti alle telecamere, a qualcuno che non ha più alcun potere nel Governo attuale. Nella mia vita non sono mai riuscito a comportarmi così, purtroppo la mia coerenza fin’ora è non mi ha permesso ciò. Sono passati in tanti davanti a me, anche persone senza meriti, se non quello di avere una lingua lunga e veloce. Ma veloce non a recriminare o a condannare, quanto a leccare e ad ingoiare. Servilismo lo chiamo io, collaborazione a detta di altri. Il problema e la differenza sta solo se la persona o il gruppo che gestisce il potere è o non è autorevole. E’ quanto l’italiano medio dovrebbe chiedersi quando vota, non si possono dare centinaia di migliaia di voti ai gaglioffi. Se ne pagano sempre le conseguenze prima o poi. Che possono anche essere disastrose, sotto tutti i profili, morali, economici, legali, lavorativi. Lo sapete non ho mai voluto schierarmi con nessuno, anche se il cuore fa le sue scelte. Cerco solo di individuare l’uomo adatto, il più preparato, il meno coinvolto, il più intelligente, il bravo. E i parametri per misurare tutto ciò per me, non sono la ricchezza accumulata, ma le scelte sociali, il desiderio di risolvere i problemi concretamente, con occhio rivolto alle esigenze della comunità tutta. Bisogna essere preparati e forti per poter resistere al fascino del potere assoluto, credere fortemente in qualcosa di sublime di soprannaturale, di superiore, gratificarsi del risultato ottenuto e, per essere così, penso si debba pregare tanto. Chissà se il generale Roberto Speciale è un assiduo frequentatore dei confessionali? Quelli della Chiesa intendo!!

Ciao


Italo Surìs

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