lunedì 4 giugno 2007

la grande voracità






04 giugno 2007


Vi dirò la verità, una volta ero molto sicuro di me , delle mie scelte, una forma di mania di grandezza e di onnipotenza pervadeva il mio essere. Per cui obbiettivi di una certa imponenza, li ritenevo indispensabili per la crescita del paese, non necessari, ma indispensabili, ripeto!. Pensavo che fosse necessario costruire super strade, ferrovie superveloci e sopraelevate, grossi centri commerciali, o se vogliamo correttamente dire , nuove e coloratissime città del divertimento per bambini dai vent'anni in su. Sì, siamo ancora dei bambini che cercano gratificazione nel cibo, nei colori, nei sapori. Proprio ieri sono stato con la mia signora in uno di questi super negozi, che nonostante fosse festa, era aperto al pubblico. Un pienone! un sacco di gente lo frequentava. Per svariati motivi suppongo. Gli scaffali erano vuoti, le file dipersone alle casse lunghe, e la gente si divertiva a girare per i banconi, ad acquistare, e questo la dice lunga, una quantità enorme di variopinti dolciumi. Alla fragola, al cioccolato, al rum, alla panna, tutti belli e colorati, proprio come dei lecca lecca che tanto soddisfano il palato, ma anche l'animo, di piccoli grandi bambini viziati dal mercato. Mi ricordo che avrei desiderato, semprechè ne avessi avuta la possibilità economica , costruire anch'io un immenso parco dei divertimenti come quello che ho visitato ieri. Scale automatizzate che salgono e scendono in continuazione, luci di ogni forma e colore, vetrine, addobbate con ogni ben di dio, vallette discinte con corte gonelline e magnifiche gambe mozzafiato. Sorrisi smaglianti e gentilezza, scaffali colmi di cibo, di attrezzatura elettronica. E poi ancora, vasche con pesci che sguazzano in fondo o in cima alle stesse, con alghe importate dai mari del sud, luci soffuse, che variano la loro luminosità in base alla frequenza del suono di altoparlanti posizionati negli angoli più impensati. Giochi per bimbi, nourse, stuart per donne ed anziani, panchine su cui sedersi a suggere un gelato. Una città nella città, un concentrato di vita in un migliaio di metri quadrati. Questo mi passava per la mente svariati anni fa, Era un quadro da realizzare, un immenso quadro vivente, un presepe, con i suoi pastori, i suoi animali, i re magi con oro, incenso e mirra. Ma se si crea una città simile, un mondo completo, un clone, mi chiedo: perchè per renderla più realistica, non vi portartiamo anche prostitute?, accattoni e spinellati?. Ovvio, la loro presenza disturberebbe la città modello, la perfezione assoluta, la sensibilità dei clienti, che si sa, non devono essere fuorviàti da tutto ciò che li farebbe ripiombare di brutto nella triste realtà quotidiana. Nò non è il momento, nè il luogo. In fondo il cliente deve essere coccolato, è necessario che si crei quella magica condizione per cui si diverta, spendendo. I regali portano felicità, si sa, e non solo quelli ricevuti da altri , ma forse di più, quelli che si acquistano da soli. Un autogratificazione, una forma raccomandata in una cura psicologica di chi non si stima o non si ama. "Fatti i regali ogni tanto, costituirà un tonico per la tua serenità interiore". Dicono! Tutto vero e gli studiosi di marketing, lo sanno, come sanno che chi entra nel paese dei Balocchi, ne uscirà con meno baiocchi!. Perchè analizzando questa forma di commercio, si sono creati questi mega empori?. Forse per costringere un mucchio di gente a spostarsi dalle cittadine di campagna, per ghettizzarli in uno spazio dorato, rinchiudendoli fra staccionate, e aspettarli al varco di casse voraci. Indubbiamente i supermercati sono molto comodi, ne prendo atto, vi trovi di tutto; venti marche di prosciutto, centinaia di birre, decine e decine di formaggi e di formati e marche di pasta, carne sempre fresca, e pesce quasi vivo, arrivato in mattinata attraverso mezzi di trasporto velocissimi, direttamente dal mercato del pesce dell'Atlantico. Dalla Spagna o dal Portogallo, oppure dalla Francia, fino sui banconi stessi. Tutto così bello ed interessante. Ma che, come appunto lo stesso Grillo ha osservato, l'alta velocità , la TAV per intenderci, serva proprio a questo?, o più al mercato dei beni e delle cose che alle persone?. E che il reale ritorno per i clienti stessi, sia una pura illusione?. Forse che grossi gruppi di potere, banche, il grande commercio, gigantesche imprese dell'edilizia, e imprenditori costruttori di mezzi di locomozione, siano i più interessati al progetto Europeo?. Temo, come tutti voi di sì. tornando a prima, si sono svuotate le città ed i paesi dai piccoli negozi, si sono investiti soldi, anche pubblici per realizzare grossi centri commerciali, con immensi spazi , parcheggi, edifici enormi e dall'immensa volumetria, che poi forse, come è successo in Francia, e ne parlavo di questo già nel 1987, verranno rincovertiti in qualc'osaltro. Quindi come al solito, non sono solo un servizio per il cittadino, ma costituiscono, ovviamente, una grande speculazione. Ognuno di queste realtà, signori, che renda o no , vale quanto un gioiello, un diamante, una cambiale, di immenso valore, di milioni di euro. Il guadagno è dato dal giro di contante che ruota attorno ad essi, sulla differenza fra i tempi di pagamento della merce, e gli anticipi bancari. Ecco il vero valore intrinseco. Il complesso diviene nè più nè meno un prezioso da barattare contro contante, per futuri investimenti, in un giro vorticoso di soldi che nemmeno ce lo possiamo immaginare. Che sia questa la verità oppure è solo fantascienza d'alta economia. Ma il mondo gira e se si vuol vivere bisogna lavorare, costruire, sempre, all'infinito, in un circolo vizioso che mai si arresterà. Creazione dell'esigenza- investimento-lavoro-chiusura-esigenza.......etc.etc. Ma non sarebbe meglio investire le nostre energie per edificare una nazione veramente all'avanguardia?, meno cemento e più cultura e rispetto ambientale, riqualificazione dei nostri beni artistici, di borghi medioevali, dei prodotti agricoli, dei piccoli centri commerciali, con l'apertura di nuovi e caratteristici e tipici negozi con un mercato di nicchia, di alta qualità. Cioè come sempre ripeto, non sarebbe meglio dare una pulitina all'erbacce , seminando e coltivando belle piante, prima di costruire nel giardino di nome Italia, gazebo e panchine su cui nessuno mai si siederà, vista la condizione del luogo? Ma probabilmente il ritorno economico sarebbe minimo. Chissà da dove sono arrivati i soldi per costruire questi megacentri, che stanno nascendo come funghi; da investimenti Europei?, da cordate di banche, che investono i nostri risparmi cercando la speculazione senza poi dare alcun ritorno ininteressi?, da imprenditori privati o anche da pubblici ad esse collegate. Un grosso giro indubbiamente!! come molteplici sono le domande, domandee ancora domande.! Ma questa premessa non è stata fatta per analizzare come le coop varie o le altre grosse strutture megagalattiche del settore alimentare, investano il loro danaro, ma per parlare delle grandi opere. Certo forse nei tempi passati, avrei guardato con simpatia alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. E questo, senza entrare come anche per il mose o la Tav, sebbene quest'ultima mi riguardi da vicino, in merito alla progettazione, alla reale tenuta della struttura, alla possibilità tecnica di una concreta realizzazione dell'intera opera. Ho letto che ditte e progettisti anche Olandesi e Giapponesi, che di mare e di terremoti se ne intendono, hanno deciso di ritirarsi da un eventuale concorso d'idee e relativo impegno economico per l' edificazione dello stesso. Il motivo?, non ritenevano la struttura fattibile. Io non sono ingegnere e quindi mi attengo ai fatti. I fatti: abbiamo due immense autostrade che corrono parallele alla nostra bellissima penisola. Il mar adriatico e il mar tirreno.! Ritenete che non bastino per il trasporto di merci non deperibili?. Chiederò a mio figlio, ingegnere navale, che carico può sopportare una nave mercantile, ma ritengo che non serva la sua consulenza. Penso che il carico di pannolini di un'unica nave, possa essere sufficiente a assorbire la pipì di un'intera generazione di neonati. Se così non fosse non si spiegherebbe come i nostri cari concorrenti Cinesi, aspettino con trepidazione, che si organizzi il porto di Gioia Tauro come scarico internazionale di container. Questo è indispensabile come già detto precedentemente, per poter iniziare un interscambio economico con tutto il mediterraneo nonchè con l'Europa. Già è in Europa che si tirano le fila, di questi grossi business, che si stanziano i progetti comunitari. Non siamo più noi a decidere della nostra vita e del nostro futuro e questo può divenire un dramma. Proprio ieri riflettevo come ormai al centro del sistema non ci sia più l'uomo con le proprie necessità da soddisfare , ma all'incontrario, questo, è stato sostituito dall'impellente bisogno di fare danaro, a tutti i costi, anche costruendo inutili cattedrali nel deserto. Non abbiamo ancora cambiato mentalità. Non la società al servizio dell'uomo, e il relativo ritorno economico, ma l'uomo al servizio di una parte di questa. Detto tutto ciò, sono convinto che prima o poi il ponte si farà, con imprese del luogo oppure no, come si farà anche la grande viabilità e tutto ciò che ai nostri politici ed imprenditori passerà per la testa. Anche se ci fosse il pericolo di venir spazzato da un maremoto o da un terremoto, ricordate il Vajont?, anche se nessun turista partirà da Bolzano in Auto per andare a Catania a fare le vacanze. Lo farebbero solo i siciliani nostalgici, che si riverserebbero sulle autostrade nella calura di pieno agosto con tutta la famiglia, in auto, per risparmiare un centinaio di Euro. Per poter dopo un mese di soggiorno presso i familiari, tornare al nord, con pane formaggio e olio d'oliva, stipati nel bagagliaio dell'auto. Infatti un turista che voglia fare al massimo una decina di giorni di vacanze, la tipologia di ferie che ormai, visti i costi, la maggiorparte è costretto a fare, non si sognerebbe neppure di affrontare la Salerno-ReggioCalabria, ma userebbe una compagnia aerea low-cost per il trasferimento. E ciò vale anche per il trasporto della merce deperibile, che è impensabile che viaggi via treno. O perlomeno illogico, visto il rapporto costi benefici. L'avete mai fatta, la Reggio Salerno?, provateci signori e vi assicuro, vi passerà la voglia di viaggiare. Proprio come passa la voglia a chi è costretto ad attraversare Mestre, per la tangenziale. Riepilogando parlando delponte, senza prendere in considerazione a chi appartenga, il terreno dove sorgeranno i due grossi piloni per sostenere la grande campata unica, senza pensare ai costi dei molteplici studi e progetti già fatti, non tenendo in considerazione i costi di realizzazione, la gente si chiede: a chi giova?. Non chiedetelo a me! rispondetevi da soli, io una risposta non la saprei proprio dare. Ma la gente stessa si domanda , come giustamente quel povero Cristo di Di Pietro ha ribadito, non sarebbe il caso di rendere più efficiente la viabilità ormai vetusta e disastrata, e le linee ferroviarie con tutto l'apparato logistico e organizzativo compreso?. Cosa che lo stesso Andreotti riteneva una pazzia, un sogno, un'utopia. Se non si facesse ciò, sarebbe come indossare un bellissimo impermeabile di, apparente, stoffa pregiata, su degli abiti sdruciti e consunti e su della biancheria intima inesistente. Che valga la pena?. Grillo in fatto di Tav, fa notare che soldi non ce ne sono per la realizzazione della stessa, che la comunità Europea contribuirà solo in minima parte e che il resto dovrà metterlo pantalone. Cioè io, cioè noi, cioè voi. Ma io prendo 1000 Euro di paga o giù di lì e i restanti pantalone, non se la cavano meglio, suppongo. Sopratutto i pensionati. Quindi io e gli altri, i nostri figli, visto che si parla tanto di pensione, vedremo i nostri soldi trasformarsi in inutili colate di cemento, proprio come i mega centri commerciali. Le nostre pensioni diminuiranno, e anche le paghe suppongo. A meno che San Gennaro non faccia la grazia. E io che speravo che i nostri stipendi si livellassero alla media europea o a quella Americana, paese quest'ultimo, in cui si sa, nessuno regala nulla. Un operaio allo stato attuale prende trentamila dollari all'anno. Mai visti in vita mia in trentasei anni di onorato lavoro. Ma Lasciamo pure che parli, il nostro caro Montezemolo, forse riuscirà a prendersi l'appalto della Tav, ma lo scongiuro, non si metta in politica, nè lui, nè le persone interessate direttamente o indirettamente a tutti questi questi progetti. Sotto collegamenti link al blog di Beppe Grillo.




ciao

Italo Surìs

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