25 giugno 2007
Siamo in ferie ormai, l'Italia è un paese sudamericano, da giugno tutte le attività si paralizzano, anzi è meglio dire che subiscono un rallentamento. Un ritmo inferiore di vita, dovuto ovviamente alla temperatura, all'afa che taglia le gambe, che toglie il respiro, che spezza la volontà anche dei più forti, dei più coraggiosi degli stakanovisti incalliti, quelli per capirci che vivono per il lavoro, che del lavoro hanno fatto la loro vita, lo scopo della loro esistenza. Il successo, l'ambizione, la gratificazione ed il potere assorbono tutte le loro energie, tutto il loro tempo, tempo ed energie che levano alle loro famiglie. E' un discorso che non vale più solo per gli uomini, è una frenesia che ormai sempre di più s'impossessa anche della donna, dell'altro sesso, quello che fin'ora doveva servire, con il suo comportamento e la sua femminilità, a bilanciare questa anomalia comportamentale dovuta dicono alle necessità del mercato. Ma è vero? mi chiedo? o questa è solo una scusa, un alibi per celare l'obbiettivo reale e la relativa sofferenza psicologica di coloro che asseriscono ciò?. Dalla mia esperienza personale, conoscendo, dopo un'attenta analisi, sia me stesso che le motivazioni che fin'ora mi hanno spinto a tralasciare, per arrivismo, tutto ciò di cui l'essere umano ha realmente bisogno, posso dire che l'uomo sta perdendo il senso della misura. Oppure è proprio questo ciò che lo spinge a compiere atti autolesionisti. La misura, sì intesa come unità, unità di misura a cui rapportarsi, in cui identificarsi. Il potere ed il danaro rappresentano questa unità di misura. Ecco spiegato l'arcano, l'inganno psicologico, per cui tutto va in vacca; amicizie, matrimoni, rispetto, decenza, politica, legalità. E proprio per questo, due notizie di questi giorni mi fanno riflettere; il costo al dettaglio dei prodotti ortofrutticoli e la diatriba sulle pensioni. Due argomenti che a prima vista non c'entrano, non hanno nulla apparentemente in comune, ma che io con un mio ragionamento, apparentemente contorto, voglio cercare di collegare. Vediamo se ci riesco. E qui chiedo l'ispirazione ed il conforto, immaginandone il volto ed il sorriso , al mio angelo custode di sesso ovviamente femminile e di fattezze ormai a me note. Un'spirazione che serve a far sì che io doni, amando, la cosa più bella che tento di poter fare; scrivere possibilmente bene. Anche i commercianti si amano,sopratutto quelli che vendono frutta e verdura. Sono arrivati al dunque, hanno capito che volersi bene vuol dire possedere ricchezza e tempo, un lavoro autonomo, un'indipendenza economica che altri, anche nell'imprenditoria, non possono avere. I cinesi per adesso non vendono ortaggi di loro produzione, e se anche dovessero divenire in futuro un reale problema, sarebbero subito assorbiti dal sistema, che neutralizzerebbe il pericolo, facendone diventare parte integrante. Facendoli cioè diventare a loro volta fornitori dei negozianti a condizioni ben definite. Ecco il trucco!. Il prezzo imposto, senza una reale concorrenza di mercato, senza bisogno di rompersi il cu...o a faticare, come dicono a Napoli; tanto se calano i clienti, aumenta il prezzo del prodotto in vendita. Anzi meglio così, vendendo solo una cassetta di zucchine, ottengono lo stipendio dell'intero mese. Non so se l'ho detto, ma una persona mi ha riferito d'aver fatturato in mezza giornata, quello che io guadagno in un mese. Alla faccia dello studio di settore, io studierei come mandare questa gente a vangare i campi al posto dei marocchini o dei Ghanesi. In fondo non esiste più il rischio d'imprenditoria, il guadagno è quello, e deve rimanere tale, punto e basta!. Siccità, o pioggia, sciopero o terremoto, sia che i clienti siano tanti, sia che siano pochi è un punto insindacabile, un imperativo! E poi dicono che il lavoro statale o dipendente è l'unico senza rischi. Certo per costoro , il rischio c'è, ed è quello di divertirsi o di poter farsi le ferie nei paesi esotici o di sniffare cocaina o di trovare lavoro. Non esiste,e forse non è mai esistito, come qualcuno mi ha insegnato, il meccanismo dell'equilibrio dei prezzi, dovuto al rapporto fra la domanda e l' offerta. La domanda può essere quella che si vuole, l'offerta resta invariata, proprio come per la benzina. Cento clienti possono comprare un chilo di carote ad un euro, ( le carote, quelle che una volta si davano agli asini!, quelli veri!), mentre cinquanta sono costretti ad acquistarle a due euro e mezzo, anzichè due, tanto per non sbagliare ed andare sul sicuro!. Il risultato non cambia, come non cambia il calcolo di chi va in pensione. E' l'eterna storia della media ponderata, quella della statistica delle galline: In Italia si mangia una gallina a testa; uno ne mangia due e l'altro nemmeno una. E guarda caso chi ne mangia due è sempre lo stesso, appartiene al ceto abbiente, quello che per intenderci è abituato solo ad avere o a prendersi ciò che non gli spetta, quello a cui abbiamo concesso troppo potere! In pensione, pensandoci bene!! Centomila con tremila euro; e trecentomila con un euro, tre milioni con trent'anni di lavoro, ed i restanti quindici milioni, con cinquant'anni. Infatti proprio oggi parlando alla TV, uno sprovveduto studioso ha cercato di inculcare nella mente di spettatori sprovveduti, che in Italia si vive fino a novant'anni e più. Per cui , se si dovesse lavorare solo per quarant'anni, chi ci manterrebbe più per i restanti cinquanta?. Si è dimenticato di dire che un dipendente in quarant'anni versa contributi pari a300.00= Euro!!! Caz...o, sono pronto a fare il contratto con gli Italiani. Sì un contratto come quello che fece il nostro amato e caro Berlusca. Giuro che resto a lavorare fino a settantacinque anni, e divertirmi andando a donne e facendomi seg...e per gli altri quindici restanti, ma a due condizioni. Primo che le carote scendano di prezzo, poi che mi tengano in vita e in buona salute gratuitamente per i restanti quarant'anni. Ma voglio un contratto fatto sul serio e per iscritto, con penali in caso di recesso!. Stavo pensando:" peccato che ai miei amici, quelli che mi aspettano senza far nulla, bighellonando a Sacile o altrove, non hanno pensato, con il resto, di fornire loro , anche la salaTV , o altri spazi ricreativi". Che l'abbiano fatto perchè ai morti non serve?? Ma chi lo dice CHE SON MORTI, non dovevano vivere fino a novantacinque anni??. Qui c'è qualcosa che non quadra, sarà meglio che ognuno di noi si faccia, come faccio io, una bella statistica personale. Contiamo le epigrafe e annotiamo l'età dei deceduti, poi discuteremo di pensioni con il Governo. Ecco il motivo per cui Epifani, criticato dalla stampa anche di sinistra, ha ribadito che le leggi sulle pensioni, non si fanno solo con la calcolatrice. Le pensioni sono una cosa troppo seria per discuterne considerandone esclusivamente l'aspetto economico. Proprio come la sanità e la salute, e poi chi vieta ad uno che va in pensione di prendere solo ciò che ha versato? Allora coloro che hanno versato contributi per quindicimila euro all'anno, potrebbe, se volesse andare in pensione molto prima, rinunciando ad una parte dei versamenti. Chi va in pensione ad un'età media attorno ai cinquant'otto anni, è tutta gente che ha lavorato sodo, che non ha goduto di sconti o prebende. E' gente che ha amato il proprio lavoro, ma che non ce la fa più. Non resiste perchè il rapporto qualità prezzo, non è più conveniente, dal punto di vista economico ma sopratutto psicologico. Non c'è serenità nell'ambiente di lavoro e per questo non si sente motivato, anche perchè trattato come cosa. Anzi , più che trattato, maltrattato come una cosa. Un oggetto preso a calci, da giovani sapientoni impudenti, arroganti ed irrispettosi, malati di arrivismo. Si sentono abbandonati a sè stessi, non protetti e bistrattati da amministratori o manager i quali non tengono più in considerazione il lato umano, le reali necessità di un anziano, quelle fisiche e quelle esistenziali. E che hanno dimenticato il passato, che si sono impossessati della vita della creatività, dell'intelligenza dei propri dipendenti e che ora guardano cinicamente altrove. Datori di lavoro che non difendono i più anziani, e che giocano al massacro fra i dipendenti, in una logica distruttiva del dividi et impera. Ma si sa , tanto il prezzo non cambia, il rapporto è sempre costante: un dipendente esperto e capace a 1500 Euro, equivale per le imprese a tre giovani assunti con contratto a progetto e pagati 500 Euro al mese. E fra l'altro quest'ultimi possono essere licenziati in qualsiasi momento. Questo è il problema diceva qualcuno, ma visto che ci siamo, dati i prezzi degli ortaggi, mi chiedo: quando baratteranno le carote con le pensioni???
ciao
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