sabato 2 giugno 2007

Hip hip Huraaaa!




Gruppo di sottotenenti d'artiglieria pesante campale in un'esercitazione ad Asiago anno 1972







02 giugno 2007




Breve premessa: Prima la bandiera, poi L'Italia ed infine Roma!


Oggi che è la festa della Repubblica e con essa delle forze armate, che la rappresentano. In qualità di membro del comitato servitù militari del F.V.G. e di figlio di militare nonchè io stesso militare, non posso che complimentarmi con tutte le forze armate, ringraziandole per il lavoro svolto per la nazione sopratutto in campi d'azione difficili e pericolosi come l'Iraq e l'Afghanistan. Sono come cittadino e come figlio di militari orgoglioso del loro operato, del lavoro svolto, a discapito della incolumità dei propri uomini, sono altresì convinto che il loro operato, contribuirà in modo determinante a superare le difficoltà interne ed esterne che il paese si trova ad affrontare in questo determinante frangente così delicato e confuso. Lo scopo definitivo mi auguro possa essere una nazione forte, civile, democratica giusta. Tutti gli italiani sperano in loro, sul loro operato, quello di donne e uomini che hanno dedicato o dedicheranno l'intera loro esistenza per un obbiettivo elevato, la difesa del suolo e dell'onore nazionale e che appunto hanno un ruolo significativo per l'equilibrio interno della Repubblica Italiana. Ho osservato alla televisione la parata del due giugno, stupenda come sono stupendi i ragazzi e le ragazze che sfilavano, con la gioia negli occhi, la felicità di essere consapevoli che il paese in quel momento gioiva con loro, è la loro festa, il loro giorno che nessuno mai dovrà sciupare. Mettete pure dei fiori nei vostri cannoni, ma serbate per sempre il coraggio d'acciaio e un cuore d'eroe; la passione e la vocazione di un cavaliere d'altri tempi. Questo è quello che il paese intero chiede a voi tutti e per questo è disposto a piangere al vostro passaggio, al suono delle vostre fanfare, al rimbombo degli anfibi sul terreno. Un unico potente e fragoroso suono, che spaventa il nemico e rincuora noi tutti. E' il vostro giorno e vi faccio anch'io l'augurio che meritate, a modo mio, con un brindisi, con altri vecchi commilitoni alcuni ormai famosi imprenditori all'estero ma che son sicuro, se fossero presenti oggi qui, brinderebbero con me con gli occhi leggermente velati di lacrime.





La Repubblica Cispadana
Il primo tricolore italiano nasce il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica Cispadana, proposto da Giuseppe Compagnoni.
Il 27 dicembre 1796, si riunì, a Reggio nell'Emilia, il Congresso Cispadano, riunito per decretare la nascita della Repubblica Cispadana, che comprendeva i territori di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio. L'assemblea si componeva di 110 delegati, sotto la presidenza del ferrarese Carlo Facci.Nella riunione del 7 gennaio 1797 il sacerdote Giuseppe Compagnoni fece decretare "che lo stemma della Repubblica Cispadana sia innalzato in tutti quei luoghi né quali è solito che si tenga lo stemma della sovranità" e che "l'era della Repubblica Cispadana incominci dal primo giorno di Gennaio del corrente anno del 1797". Egli, inoltre, propose che lo stendardo o bandiera Cispadana, formato dai colori verde, bianco e rosso, fosse “reso universale”. La proposta venne approvata nella seduta del 21 gennaio, tenutasi a Modena dove, nel frattempo, erano stati spostati i lavori del congresso.

Grazie
Italo Surìs

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