venerdì 1 giugno 2007

coordinarsi per salvarsi





30 maggio 2007
Sono anch’io un assiduo lettore dei blog di Beppe Grillo, al suo coraggio e alla sua tenacia e perseveranza, dobbiamo molto. Ha costituito e costituisce la coscienza di molti italiani, quella pulita, quella responsabile, quella costruttiva e disperata. Ieri ho letto l’ultimo blog della settimana. I paraculo diceva si stanno defilando, quelli che fin’ora hanno gestito in modo molto discutibile e personalizzato la cosa pubblica, stanno modificando il loro atteggiamento, si defilano, hanno finalmente paura dell’ira della gente, di ciò che potrebbe succedere e di cui già se ne vedono i primi segnali. Il popolo scende in piazza, blocca binari, protesta, vuole risposte chiare, immediate, il resoconto di ciò che i nostri amministratori stanno facendo, chiedono pulizia nell’imprenditoria e nella politica, nel pubblico impiego, ma anche nella gestione del privato, quando questa intacca gli interessi dei cittadini. Interessi che non sono più economici, ma che coinvolgono aspetti legati alla salute e all’ambiente. Bene, erano anni che desideravo vedere qualcosa del genere, anni che speravo che la gente si rendesse conto del suo reale potere , che in fondo è quello che la costituzione in quanto tale gli ha concesso. La repubblica è fondata sul lavoro. Già lavoro per tutti e uguaglianza davanti alla legge. Questi sono i cardini della società moderna e democratica. E’con queste basi che una nazione può progredire, crescere, svilupparsi, essere concorrenziale con le altre, quelle più avanzate economicamente e civilmente. Vi sono sempre state, ricordo, quando si discuteva di politica negli anni passati con gente vicino alla politica che conta non solo nazionale, due distinte linee di pensiero. La prima che penso sia quella più accreditata all’attuale Governo, voleva che il nostro paese si agganciasse all’Europa. Badate si parla del 1995, quando la comunità Europea non era ancora stata costituita. La seconda diceva che sarebbe stato meglio che l’Italia divenisse il paese trainante aggregandosi all’area mediterranea, piuttosto che fosse l’ultima in Europa. Ho sempre pensato che la prima ipotesi fosse per l’Italia la più interessante anche se la più difficile da affrontare. E proprio perchè inserita in un contesto economico e normativo più impegnativo, ritenevo che la nostra imprenditoria si sarebbe impegnata nella crescita e nell’innovazione dei propri prodotti e delle tecnologie, aiutando quella ricerca che ancora fa la parte della cenerentola. Cosa più facile da dirsi che da realizzarsi, visto che anche in questo settore esistono i baronati ed il clientelismo, mali endemici di questa nazione. Purtroppo sono passati degli anni invano, non si sono visti risultati concreti, apprezzabili, anzi siamo retrocessi. Come se ci fossero delle forze occulte che non permettono la crescita democratica ed economica del paese, come se qualcuno facesse e qualcun’ altro disfasse. Due modi di vedere, interessi contrapposti?, Imposizioni dall’alto?. Non capisco e non mi interessa capire. Non vuole più capire nemmeno il popolo che scende nelle piazze, guidate da sindaci, da rappresentanti sindacali, che forse sarebbe meglio che si dileguassero. Queste sono le battaglie del popolo, della gente che vuole riprendersi il futuro nelle proprie mani un futuro che non delega più a nessun altro. Una massa di persone che pur costretta a votare con un sistema iniquo, imposto dagli stessi amministratori, i quali si sa fanno le leggi a proprio uso e consumo, scende in piazza per i propri figli, per i propri mariti, per il lavoro, per la salute per liberare questo paese dalle lunghe mani delle varie associazioni pseudo mafiose. Centri di potere che non rendono mai conto a nessuno, i parlamentari in odore d’illegalità, i funzionari corrotti, i nullafacenti, gli arroganti, gli avidi i cinici. Ma in queste richieste, in questo movimento volontario di uomini e donne di buona volontà, ognuno , dico ognuno deve fare la propria parte, come può, per quel poco che sa. Sindaci, medici poliziotti, militari, impiegati, professionisti, mamme, studenti. Tutti coloro che amano e vogliono che il sistema cambi. Non si può più delegare, non si può nascondersi dietro ad un dito con la scusa di non esporsi personalmente. Tutti ormai sanno la verità tutti conoscono come girano le cose in Italia, e perché girino così perché si voti in un modo o nell’altro. Se i medici di famiglia sono a conoscenza che un determinato prodotto potrebbe essere nocivo alla popolazione, è giocoforza obbligato moralmente a scendere in piazza con la gente ,con i clienti i mutuati che cura fra quattro mura. Perché le malattie si devono evitare, prevenire, non aiutare ipocritamente il malato a morire. Ci sono medici che hanno coraggiosamente fatto questa scelta, scendendo in piazza e lottando per la libertà e la democrazia di cui godono alla finanche loro. Lo stesso vale per i professionisti, i progettisti, gli impiegati pubblici, i poliziotti, l’esercito i rappresentanti delle pubbliche amministratori, i Magistrati. Tutti siamo chiamati ad aiutare un’amministrazione pubblica a fare delle scelte che siano in linea con le esigenze di uno stato moderno e funzionale. Ecco perché nascono i gruppi di coordinamento che non entreranno mai in politica , ma con il loro supporto tecnico e le loro conoscenze specifiche affiancheranno la pubblica amministrazione ad affrontare i problemi nel miglior modo possibile, soprattutto in un periodo come questo di ristrettezze economiche. Scopo è trovare il sistema per ridurre i costi, verificare i progetti sul territorio per modificarli o farli modificare da chi di dovere, per ridurne i costi, e l’impatto ambientale, in una politica di attenzione per l’ambiente e per le esigenze del territorio, compreso quindi anche quelle dell’imprenditoria rispettosa delle leggi e delle sue regole. E’qualcosa che ormai si fa in giro per l’Italia ed in Friuli stesso. Da oggi questo progetto si concretizzerà anche in quel di Budoia. Il nucleo dello stesso è già operante nella frazione di S.ta Lucia, per un motivo ben preciso. Vi è una prima occasione, un progetto che potrebbe prima o poi partire e che i cittadini tutti vogliono monitorare da vicino, perchè ne vogliono verificare le ricadute sulla città.

Ciao




Italo Surìs

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mmmh, non so dove tu li veda tutti questi 'ribelli'...

Unknown ha detto...

ora li vedi anche tu, ma non faranno del male spero.

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