venerdì 29 giugno 2007

Chi vivrà vedrà



29 giugno 2007

Il buonismo in politica! E' stato coniato un nuovo termine per individuare un aspetto della politica che onestamente faccio fatica a capire, è l'approccio che la stessa pensa debba essere corretto nei rapporti con gli elettori. Cosa si intende per buonismo?, perchè Veltroni è stato da tutti i media indicato come il nuovo elemento della sinistra?. Da che sappia Walter in politica c'è già da un pezzo ed è ormai da parecchio tempo che amministra la Capitale, e a quanto pare anche con ottimi risultati. Il suo buonismo quindi fin'ora non ha mai fatto comodo ad alcuno, il suo sistema di porre attenzione alle problematiche reali della gente, è stato fin'ora ritenuto non corretto o perlomeno inutile se non dannoso per il partito o le alleanze fin'ora fatte da parte della sinistra. Ma cos'è la politica se non il tener conto delle reali esigenze della Nazione, mi chiedo? La lotta per il potere che in questi ultimi tempi si è maggiormente acuita esacerbata?. Da quanto io ne sappia ciò succede solo in Italia, solo nel nostro bel paese si antepongono gli interessi di partito e dei politici a quello della società. Non ho avuto modo di sentire il discorso di Veltroni a Torino, un discorso durato un'ora e mezza e apprezzato persino dal buon Montezemolo, alla buon'ora !. Ma a quanto pare ha parlato di meritocrazia, una normalità negli altri paesi democratici. Di lotta al precariato, una piaga solo per l'Italia, di riappacificazione con l'opposizione, ma per far ciò c'è bisogno che lo faccino ambedue i leader degli schieramenti . Da che mi risulta il giornale Libero ha intitolato in prima pagina rivolgendosi alla figura del futuro segretario del nuovo partito :" che paraculo". Non mi è sembrato un modo carino per dimostrare una certa disponibilità da parte della destra al dialogo. Si sa a chi sta vicino e da chi sia controllata quella testata giornalistica. Non penso che i problemi siano tanto facilmente risolvibili, sia all'interno del partito stesso, dove penso la figura del Sindaco di Roma sia stata scelta più per equilibri interni e per unificare apparentemente, sotto l'egemonia di un unico leader, un partito democratico di sinistra. So che in regione per esempio ha presentato la sua candidatura come segretario del Pd. un politico della Margherita. Sono convinto che lo diventerà. Ecco allora che i vecchi meccanismi rimangono, come all'apparenza restano le contrapposizioni all'interno dello stesso costituendo partito, sussistono sicuramente delle problematiche interne, delle contrapposizioni, che alla fine si traducono in una spartizione dei poteri già consolidati. Potrebbe quindi succedere che il segretario regionale di un partito debba ubbidire ad una corrente che si muove all'interno della nuova struttura politica, in maniera del tutto diversa, se non contrastante con le linee generali del segretario nazionale. Ce la farà il nostro caro Weltroni a controllare ed ad addomesticare coloro che non sanno minimamente cosa si intenda per buonismo? Ho i miei dubbi. In fondo nell'esercito si sa comandavano più i marescialli che i colonnelli.


Italo Surìs

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