giovedì 15 maggio 2008

morire in silenzio





15 maggio 2008



Una foglia cadente è forse più bella di quelle nel pieno della freschezza. Ha il suo vissuto da raccontare o da portare per sempre con se. Ma io l'ho colta nell'attimo in cui la flebile voce, mentre la vita sfuggiva dal corpo, le permetteva di raccontare sommessamente il passato. "Sono nata in una lontana primavera, abitavo in un cespuglio assieme ad altre ragazze come me, ah come eravamo belle allora, ci divertivamo un sacco a spingerci vicendevolmente per farci largo, fra i rami e le spine, delle donne più ricche dell'ambiente, le rose. Sapessi com'erano belle, quando si mettevano in tiro. Profumavano di fresco ed inebriavano gli esseri umani, ma anche noi seppur della plebe, non eravamo poi così male. Il colore della nostra pelle era brillante, la forma oblunga o leggermente arrotondata, metteva in rilievo le nostre curve. Una sottile linea centrale, sottolineava la nostra voglia di vivere e di far l'amore. Il sole dall'alto allorchè ci vedeva, ci sorrideva strizzandoci maliziosamente l'occhio, mentre la pioggia ci bagnava tutte, facendoci venire un brivido lungo tutto il corpo" Già mia dolce vecchia foglia di un roseto che ti sta abbandonando al tuo destino, ora non servi più e come un limone spremuto, scivoli nell'oblio delle piante e dell'uomo.

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