giovedì 1 maggio 2008

primo maggio, festa dei caduti

Immagine della miniera di Marcinelle, tratta o meglio sottratta gentilmente dal sito del museo



01 maggio 2008




Ragazzi, godete e gioite, sì gioite. Oggi è la festa del lavoratore e ringraziando il buon cuore dei nostri datori di lavoro, ci lasciano anche a casa, anzi no, il alcuni casi si lavora lo stesso. Chissà quanti precari staranno festeggiando felici questa e le altre centocinquanta giornate di meritato riposo.


La chiamano festa , che coraggio che hanno, peccato che un centinaio o più di persone stanno riposando per sempre, e senza aver mai nemmeno chiesto il permesso a nessuno. Fra l'altro stanno facendo anche a meno del magro salario di un lavoratore atipico, sono morti, morti amazzati dalle disgrazie, durante sfortunati casi d'incidente sul lavoro. Così chiamano gli omicidi commessi negli ambienti di lavoro, perchè di questo si tratta , di puri e semplici omicidi, effettuati da più persone, coinvolte in un sistema di legale illegalità.


Sappiamo tutti che molte di queste disgrazie sarebbero potute essere evitate, con un minimo di accortezza in più e di tutela e rispetto degli operai coinvolti. Manca il controllo e la volontà di provvedere al rispetto delle norme antifortunistiche.


Si sa tale rispetto, rallenterebbe la produttività e quindi la conseguente redditività. Forza ragazzi, aprite lo champagne facendogli fare il botto. Fate schizzare il tappo per festeggiare la vedovanza delle vostre signore o la mancanza del genitore dei vostri figli. In fondo oggi è la vostra festa no?, e poi siete tanti che aspettavate questo momento, trenta, quaranta cento milioni?, non si sa. Quanti egiziani son morti costruendo le imponenti piramidi degli immortali faraoni, quanti servi sono stati sepelliti con loro, ma anche durante la costruzione di San Pietro e della capella Sistina, quanti orfani hanno dovuto piangere i loro genitori per il resto della vita.


Ho avuto modo di sentir dire da un perspicace signore anziano, che le morti sul lavoro ci sono sempre state e quindi :"cos'anno da dire e da lamentarsi i comunisti?, i nostri amici friulani sono morti senza fare una piega, là nelle miniere a Marcinelle in Belgio". "Sono morti senza fiatare, ma che cavolo volete". Certo, tutto vero, sono morti tanti italiani all'estero e non solo in Belgio, ma anche in altri paesi del mondo, e anche in Italia. Ma non penso sia un buon motivo perchè ce ne siano altre di morti, sopra tutto se evitabili.


Chi ha aperto stoltamente la bocca, era un operaio edile che ha lavorato in Svizzera per molti anni e ben pagato da quel che ha riferito. Probabilmente sarà stato convinto, come molti, d'essere gli unici ad aver lavorato duramente e sicuramente , sotto elezioni, si sarà fatto influenzare dalla propaganda che spacciava gli immigrati come fannulloni e tutti i clandestini da delinquenti. Mi piacerebbe molto mandarlo a lavorare nei campi a raccogliere pomodori sotto il sole cocente, ma non in Svizzera a Ginevra o A Zurigo, no, sarebbetroppo comodo e anche impossibile, visto che di pomodori non se ne coltivano molti in quella nazione.


Vediamo , sì, lo manderei a Mondragone o a Battipaglia, o nelle campagne del casertano, a Casal di Principe o ad Aversa e nell'entroterra campano, là dove i padroni sono i cammorristi titolari molto gentili che se ti va bene, ti lasciano in vita. Si certo, forse sarebbe il modo migliore per farlo star zitto almeno per qualche minuto. Un minuto di silenzio per ricordare i morti sul lavoro, quelli di oggi di ieri e purtroppo anche di domani; altro che festa.



Italo Suris




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