mercoledì 28 febbraio 2007

Gli ultimi legionari


28 febbraio 2007

Molto frequentemente ho dovuto parlare a me stesso, per capire. ma per capire, ho dovuto anche dialogare, con i giovani, che amo ascoltare più degli altri. Infatti i ragazzi come si sa, non sono ideologicamente radicati verso una o l'altra posizione. Appaiono invece come delle spugne che assorbono tutto ciò che sentono, questo sì, ma fortunatamente i loro interessi sembrano che siano, o dovrebbero essere, esclusivamente esistenziali e meno materialistici! Poco realisticamente, si aggrappano a sogni, che perseguono caparbiamente e con convinzione. Sogni con cui, prima o poi dovranno fare i conti. E' su questo realismo che il cittadino medio conta, quando dinnanzi a se trova un giudice o un giovanissimo magistrato.!

Lettera al magistrato

Scrissi una lettera sulla giustizia, una lettera che pubblicò un giornale locale, non la trovo più chissà dov'è ora. Peccato l'avrei ripubblicata volentieri in questo Blog. Era una lettera scritta a quattro mani prima delle elezioni di dieci mesi fa. Una lettera aperta a tutti gli elettori, un grido disperato di chi vedeva attorno a se una guerra fraticida, una guerra per il potere. E in mezzo alle battaglie unico baluardo i Magistrati, la legge con i suoi giudici ed i suoi procuratori, uomini che non hanno la possibilità, come qualcuno sbagliando ha fatto, d'esprimere pubblicamente le proprie angoscie, il proprio disappunto. L'errore non è stato tanto quello d'aver espresso pubblicamente le ansie e le personali convinzioni con il grido :"resistere, resistere". No!, è umano per chi ama il proprio Paese, quanto quello d'aver prestato il fianco alla giusta osservazione e all'attacco del potere politico. Proprio quel potere, che ha sempre definito la magistratura, come strumento in mano alla sinistra e scomodo perchè d'intralcio ai propri interessi di partito. Cosa quindi da imbavagliare o di cui sbarazzarsene. Può allora mi chiesi essere un giudice di destra o di sinistra? Sì, può!, può perchè un magistrato è innanzitutto persona, nel cui petto batte il cuore d'un essere umano; non può perchè il suo lavoro non lo permette, poichè egli stesso rappresenta la legge e per tal motivo non deve farsi coinvolgere dall'emotività, e dai pregiudizi. Questo nonostante la figura del magistrato resti per la Nazione, l' ultimo baluardo della libertà, l'ultima garanzia della Democrazia. Questo, anche quando l'arroganza del potere si fa più forte ed avanza prepotentemente, mentre il lavoro di chi veglia sulla giustizia viene minato da forze occulte, che subdolamente, cercano di sminuirne la credibilità agli occhi della gente. Uomini di sani principi, fermi nelle loro posizioni di garanti della legalità, mentre alcuni ambigui rappresentanti dello Stato stesso, li abbandonano al loro destino, privandoli dei mezzi indispensabili per lo svolgimento del loro operato. Giovani speranzosi e fiduciosi, che operano per una giustizia che possa essere giusta, mentre all'avanzare degli anni i loro capelli diventano canuti e i loro mantelli scivolano dalle spalle ormai ingobbite. Servitori dello Stato fedeli al giuramento prestato. Mai un lamento esce dalle loro labbra, nè stizza è visibile sui loro visi, ma serenità e pazienza!, ultimo coraggioso contingente, d' eroici difensori di una trincea assediata oltre la quale può esserci l'anarchia!. Sparuto e caparbio gruppo di nostalgici legionari, nel deserto del Sahara, GRAZIE!.

Italo Suris

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