sabato 24 febbraio 2007

Imprenditoria in rosa

24 febbraio 2007

Imprenditoria in rosa


Il mondo politico e quello imprenditoriale, hanno scoperto la donna! Ecco il placebo dei mali del nostro tempo: “ Manca una donna al potere”. Che strano ed io che pensavo che le stesse, sia per natura, sia per carattere, il potere lo avessero sempre avuto. Nella gestione della casa, nell’educazione dei figli, nelle scelte più importanti, nel rapporto con il partner. Non è mai esistito un grande uomo senza che questi avesse alle spalle una grande donna. E allora? se le responsabilità sono state sempre equamente distribuite, i compiti ben definiti, quale mi domando io è il problema?? Sembrerebbe quasi che le donne tutte abbiano pensato: “ Basta!, adesso tocca a noi essere il centro dell’attenzione”. Se così fosse vorrebbe dire che l’imprenditoria ed il mondo dei Vip è attualmente monopolizzata da dei vanesio, da prime donne dello spettacolo. Allora tutto si spiegherebbe. Si sa la civetteria è Femmina, quindi, ritengo sia giusto che le donne reclamino il posto che compete loro.
Condurre una ditta non è certo facile, come non dovrebbe essere uno scherzo amministrare i beni pubblici, soddisfacendo le esigenze più svariate di sessantamilioni di cittadini. Allora cosa spinge queste moderne Giovanna D’Arco?, la gratificazione, l’insicurezza di una stabilità familiare, il desiderio d’autonomia?, o la voglia di prestigio e l’egocentrismo che ormai pervade convulsamente ognuno di noi, qualunque sia il sesso d’appartenenza?
Sembra quasi che ci si voglia identificare con il lavoro svolto, e che il proprio valore debba essere misurato dal termometro del successo socioeconomico ottenuto. Ma si sa i termometri misurano la febbre , e questa è la febbre del terzo millennio.
Un nuovo femminismo che cerca di liberarsi dai vincoli di ogni genere, dai tabù residui , dai preconcetti di un vecchio maschilismo già in disuso, come già avviene nei paese socialmente più avanzati ( Danimarca, Norvegia, Svezia). Tutto ciò ci condurrà forse verso un mondo più equo nella suddivisione delle ricchezze, ma sicuramente meno stabile emotivamente.
Ma questa ipotesi è stata presa in considerazione dal mondo femminile?, l’autonomia è realmente il loro obbiettivo, oppure i messaggi dei media fanno apparire il successo come il Viagra della felicità in rosa? Conosco gente che ha fondato un’associazione politico culturale di sole donne, il cui simbolo è un tenero cuoricino al quale a parer mio manca la freccia di cupido, riposta in un cassetto poiché non utilizzata o probabilmente troppo scomoda!.
A questo punto dico, non sarebbe meglio che i maschietti escludessero le donne da ogni iniziativa sociopolitica e iniziassero una seria ricerca medica per far si di autoconcepirsi, ed ingravidarsi? Ciò per aumentare, dopo accurata selezione il numero di nascituri di sesso maschile ed equilibrare di conseguenza il divario numerico che forse ancora separa i due sessi? E non sarebbe una bella cosa se cercassero,nel contempo, il sistema di far nascere le femminucce almeno quattro anni dopo ( con una gestazione allungata per legge, in presenza di cromosomi femminili), per far si che la mortalità di ambo i sessi, sia questa volta a favore dei maschietti? e vincere di conseguenza eventuali elezioni???
Ovviamente tutto ciò per determinare una vera democrazia ed equità in questo paese di pulcinella, ove già il gentil sesso, si fa per dire, gode di molti privilegi. In ogni modo bando alle ciance ,perché , si sa, fra i due litiganti, il terzo,….Goooo….deeee!

Italo Suris
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