giovedì 5 giugno 2008

Sinti un pò, ma che vò?

04 giugno 2008



S’incominciano a vedere i risultati di una campagna politica basata esclusivamente su proclami, divulgati non tanto per le reali possibilità di realizzare quelle riforme necessarie al paese, quanto come espedienti per convincere gli italiani moderati ed indecisi a votare un partito coeso solo sulla carta e diviso al suo interno. Un partito di politici il cui unico collante potrebbe essere solo la voglia del potere, per amministrare un paese in via di evoluzione o forse di estinzione.

Già alcune cose potrebbero essere a mio avviso criticate duramente. Prima fra tutte menzionerei l’esclusione della detassazione sugli straordinari per tutti gli statali, decisione a tutti gli effetti incostituzionale, la massiccia campagna contro i fannulloni della stessa categoria escludendo quelli che con la loro assenza in parlamento, hanno permesso che il decreto per salvare rete 4 non andasse a buon fine. Una vergogna questa, per una maggioranza forte come non mai nei numeri. Ma fra le altre riprovevoli cose, aggiungiamoci anche la postilla inserita in decreto, per salvare per l’ennesima volta il presidente del consiglio dai suoi guai giudiziari.

Le dichiarazioni della Carfagna, ottima ballerina ma pessima politica, secondo il mio parere, ostile alle unioni di fatto fra omosessuali, è un ulteriore elemento che denota desiderio di protagonismo e scarso senso pratico. Sommiamo a tutto ciò la diminuzione degli investimenti sulla sanità, con il risultato di sfavorire a tutti gli effetti proprio quegli anziani che si diceva di voler aiutare, e le dichiarazioni per l’esecuzione di improbabili impianti nucleari i quali già di vecchia generazione, non intaccheranno minimamente le necessità energetiche del nostro paese e anzi creeranno future problematiche per lo smaltimento delle scorie radioattive. Non per ultimo c’è da valutare attentamente la convenienza per l’esecuzione del ponte di Messina di cui nessuno ne riesce a percepire la reale necessità nell’immediato, né tantomeno i costi reali e la ricaduta occupazionale per il mezzogiorno, al di là della convenienza per le imprese in odore di mafia. Sono tutti problemi affrontati con estrema superficialità, ma anche con pericolosa frettolosità.

Non è un caso che quasi tutta la Campania si sia ribellata all’esecuzione di nuove discariche in siti ritenuti inadatti nelle precedenti gestioni e o commissariamenti, senza fra l’altro voler sottolineare la recente azione giudiziaria, da parte dei magistrati, nei confronti di alcuni funzionari responsabili della gestione e dell’organizzazione della raccolta e dello smistamento dei rifiuti. Si spera che non ci sia quel cambio di guardia che in molti temevano.
Bassolino da indagato è sparito dalla circolazione, il suo nome non viene quasi più pronunciato, di Mastella non se ne sa più nulla, nemmeno se ha avuto recentemente un raffreddore, mentre il nome di sua moglie è ancora riscontrabile per un motivo o per un altro, sui quotidiani nazionali. Fra le altre cose, la scuola non decolla, e le tre famose “i”, che stando alla volontà del nuovo e vecchio presidente del consiglio Berlusconi, avrebbero dovuto significare ;” inglese, informatica ed impresa”, sono alla fine rimaste come sinonimo di; “indifferenza, inedia ed ignoranza”.

Ma parliamo invece della trovata più geniale, la stessa che ha fatto vincere i soliti ambiziosi, quelli come , Maroni, Castelli, Brunetta, Tremonti, ed il figlio del dentista nonché marito dell’ospite preferita di “Marchette”, il Dr. Calderoli, escludendo di Berlusconi, che rimuginavano da parecchio tempo e provando con tutte le forze, di tornare sugli scranni del potere, della guerra all’illegalità di matrice extracomunitaria..

Parliamo della caccia alle streghe, della giustizia applicata con energia e prontezza, a discapito ovviamente dei deboli, dei clandestini, unici elementi di disturbo e motivo di estesa illegalità. Siamo diventati lo zimbello d’Europa, si stanno moltiplicando nel nostro paese, e nessuno lo può negare se ragionasse in modo oggettivo, le forme di razzismo ed intolleranza, che badate bene non riguardano più Rom o Sinti, ma tutti coloro che non si conosce e di cui si teme il modo diverso di pensare. Forme di violenza e di disprezzo che, per adesso, si possono individuare nelle categorie degli omosessuali, dei politici di diverso pensiero, ma che in un prossimo futuro potrebbero interessare molto probabilmente anche in donne di diversa etnia, educazione e ceto sociale. Di ciò si hanno le prime avvisaglie nonostante quello che si voglia far credere.

Ma fra gli stessi un’ottica di riguardo potrebbe essere data anche agli immigrati che già hanno un lavoro o semplici rifugiati senza permesso provvisorio. “Guerra all’Islam”, è ormai il ritornello che si sente frequentemente rimbalzare di bocca in bocca per le strade di ogni città e di ogni paese.

Ultimamente a Mestre, hanno fatto un picchetto per impedire che si costruisse un campo per una comunità Sinti., persone integrate nella società da oltre dieci anni, che lavorano raccogliendo rottami di ferro e pagano regolarmente le tasse. Non si è voluto dar loro la possibilità di trovare un posto dove alloggiare, sono tanti, è stato detto, i poveri italiani che hanno le stesse necessità, dimenticandosi che questi in taluni casi, sono stati vittime de sistema capitalista il quale li ha allontanati dalle abitazioni popolari, situate in centro di grosse città. Politici e speculatori edilizi hanno messo gli occhi addosso alle zone edificabili più appetibili occupate appunto da vecchie case popolari.


E’ alla fine il solito ritornello, i ricchi ed i potenti che occupano con protervia e prepotenza i terreni dei contadini, la foresta Amazzonica, i giacimenti petroliferi, le montagne attraversate dalle vene di oro e diamanti, rame ed uranio, argento. Questa è la verità: quello che hai tu non potrà essere che mio, quello che pensavo potesse essere mio non lo potrà essere fintando qualcuno occuperà quegli spazi.

Una proposta ci sarebbe, quella di costruire nuove case popolari per tutti, anche per i Sinti o i Rom, farli studiare in modo che si integrino nell’attuale società eliminando motivi di conflittualità e possano anzi rendersi utili alla stessa. Cosa che a Milano è stato impedito, come si evince sulla repubblica di oggi. Lo si può leggere in un articolo a pagina 11 il quale sottolinea come ormai molti rom abbiano lasciato la scuola per timore di ritorsione e per le continue minacce.



E’ l’unica strada da affrontare per risolvere un problema spinoso e di difficile soluzione, l’integrazione pacifica diverrebbe come una forma di esorcismo, un modo di conoscere il diverso ed apprezzarne i lati positivi. Tutto ciò senza ovviamente trascurare la legalità, la quale andrà fatta rispettare in modo autorevole iniziando ovviamente infliggendo pene esemplari a coloro che dovrebbero dare l’esempio, ai corrotti e ai complici di malefatte contro gli interessi della comunità tutta, ai truffatori legalizzati.


Italo Suris

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