venerdì 6 giugno 2008

le incertazioni

06 giugno 2008



Sul gazzettino di oggi è comparso stranamente, e non si spiega il motivo, un parere del professore di diritto penale, il Vicerettore Luiss Paola Severino, la quale si è espressa negativamente sull’abitudine troppo usata, a suo dire, dell’intercettazione telefonica quale sistema di tecnica investigativa. Le tesi a supporto di tale negativa considerazione, si basano sull’alto costo per l’esecuzione delle stesse, costo che hanno raggiunto una percentuale del 33% del totale delle spese di giustizia. Un ulteriore motivo a sfavore dello spionaggio telefonico è, sempre secondo le tesi dell’esimio esponente universitario, la perdita graduale di altre forme di investigazione più tradizionali, quali il confronto e l’investigazione, le prove testimoniali e quelle scientifiche.

Da una lettura delle prime affermazioni, sembrerebbe ad un lettore distratto, che le intercettazioni possano sostituire a tutti gli effetti quest’ultime come unica prova di colpevolezza nel giudizio finale, e di questo onestamente non ne sono per nulla certo.anzi tale affermazione mi risulta alquanto azzardata. Sono invece convinto che il mondo tecnologico abbia cambiato totalmente il sistema per tutelare l'intera società e per la salvaguardia degli interessi economici e anche fisici dei cittadini, e questo non certo per volere dei magistrati, ma per una evoluzione tecnologica che sta sostituendo appunto vecchi sistemi di prevenzione.

Non esisterebbero altrimenti scudi spaziali o satelliti spia, in uso non solo nell’ambiente militare, ma anche in quello scientifico e imprenditoriale. la negazione di ciò equivarrebbe al rifiuto, in un processo, delle prove del DNA o quelle scientifiche, di nuova concezione, come appunto le ricostruzioni in laboratorio di avvenimenti, traiettorie o movimenti , ricreando fisicamente , ma anche al computer l’ambiente interessato al crimine sottoposto ad indagini. Cosa ovviamente improponibile, visto che ormai sono sistemi che in futuro contribuiranno a scoprire gli autori di delitti rimasti impuniti.

Un caso che fa pensare e all’ordine del giorno è il delitto Pedron, un omicidio avvenuto ben vent’anni fa il cui omicida potrebbe essere stato individuato attraverso la ricerca genetica su elementi organici trovati sul luogo del delitto in quel periodo. Si osserverà che, al di là di tutto, queste sono a tutti gli effetti delle prove scientifiche. Bene, ciò conferma che le stesse non solo sono state abbandonate o hanno perso la loro importanza, ma anzi si sono evolute come sistema di ricerca e di comparazione. Per quanto riguarda il diritto alla libertà personale, un piccolo fatto farà pensare che i metodi al di là della tecnologia usata , non sono di certo cambiati e anzi la libertà di ognuno di noi è sempre stata rispettata solo in parte.


Quando ho chiesto di fare il militare come ufficiale, ho scoperto che nel mio fascicolo personale in mano agli esaminatori, vi era un piccolo neo secondo quello che è stato riferito. Aavevo partecipato come semplice spettatore ad un comizio di Almirante, senza peraltro esser mai stato iscritto a partito alcuno. Potrebbero esserci stati altri motivi non di mia conoscenmza, ma quello che è importante sapere è che qualcuno aveva controllato i miei movimenti, almeno dal momento in cui ho fatto domanda.
E’ noto quanto durante il regime comunista e non solo, e qui mi riferisco ai periodi della guerra fredda, siano stati usati uomini all’interno e al di fuori delle istituzioni per tenere sotto controllo i sospetti. Una forma di intercettazione visiva che non ha nulla a che invidiare con quella in atto nei tempi attuali. In URSS esistevano due spie del KGB per ogni cittadino, forse come oggi in Italia se consideriamo tali i cittadini invidiosi, incapaci e disonesti.

Non si usano le intercettazioni se non con elementi ben precisi derivanti da sospetti precedentemente ottenuti con il classico sistema delle prove o con degli indizi ottenuti attraverso sistemi classici, almeno mi auguro. I cittadini che vogliono prendersi la briga di rischiare la pelle per la giustizia sono pochini, al di là forse della stessa prof.ssa Severino e i casi di malcostume e corruzione sono aumentati a dismisura, sia fra i cittadini comuni, sia ed è quel che più preoccupa, nelle stesse istituzioni che dovrebbero proteggerci dalle illegalità.


Personalmente penso che sia difficile che mi vengano ad ascoltare mentre chiacchero al telefono con una delle mie molteplici amanti, a meno che non ci siano esposti e denunce circostanziate. A proposito, se avessero intercettato le comunicazioni della rumena che ho segnalato alla finanza per i suoi comportamenti a dir poco ortodosssi, sarebbe finita in galera molto prima di quanto è avvenuto ed io non avrei dovuto patteggiare per un esposto, forse impreciso, considerato calunnia nei suoi confronti. Il prossimo lo farò fare dal Vice Rettore Luiss professore di diritto penale.

Italo Suris

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