venerdì 13 giugno 2008

Due palle di troppo 1°

13 giugno 2008


Sono costernato, è parecchio che non scrivo sul blog, se devo dire la verità me ne è passata un po’ la voglia, la passione è scemata dopo le attuali politiche, una vera delusione per chi come me sperava in una politica più vicina alle esigenze della gente ed in cui i ruoli dei singoli schieramenti, fossero ben distinti, sempre con la convinzione che il compito di ogni settore della società fosse quello insindacabile di dare una svolta repentina al sistema a favore dell’innovazione dell’intero paese. Purtroppo, a quanto sembra, è venuta a crearsi una forma ambigua di potere, in cui non si capisce chi sia la maggioranza, chi invece la minoranza e se, come qualcuno ha ventilato, l’opposizione data l’ incapacità della sinistra di mantenere il proprio ruolo, viene fatta solo dall’attuale capo dello Stato.

Ma ci sono più gravi motivi per cui mi sono messo parzialmente in standby, l’amore per l’immagine e la fotografia, una nuova passione per la quale ho aperto, lavorando alacremente, un nuovo sito intitolato : “ catturando momenti di vita”, oltre alle notizie sconvolgenti che affiorano da un substrato di limacciosa illegalità, che corrisponde alla fine all’intreccio ormai evidente, fra affari e politica. Ecco che alla fine il percolato reale , un sostantivo evidenziato nelle intercettazioni riguardanti le indagini in corso da parte della Magistratura campana, assomiglia sempre più, in modo stupefacente, a quello che trasborda dalle discariche virtuali di ogni settore pubblico, primo fra cui, la sanità. La stessa indicata e probabilmente nella maggior parte dei casi come una delle migliori del mondo, settore che però rileva in continuazione sgradite e orripilanti sorprese.

Bisogna avere una grande memoria per ricordarsi di tutto ciò che attorno alle strutture sanitarie è stato motivo d’indagine, dal tunnel che usava Riina costruito appositamente per entrare inosservato in una casa di cura privata, al numero di addetti nullafacenti in Sicilia, ai casi di morti e omicidi volontari di anziani e di degenti ma anche degli errori e delle insopportabili leggerezze con cui venivano trattati i degenti. Operazioni eseguite su arti sbagliati, analisi e diagnosi frettolose, medicinali scaduti, appalti truccati ed edilizia in disuso, insomma di tutto e di più. Ma ciò che ora viene a galla, quasi si vivesse in un incubo, è il fatto di scoprire all’improvviso che sulla pelle del malato si è lucrato cinicamente senza scrupolo alcuno.

Nella clinica privata di Santa Rita, e qui mi faccio il segno della croce visto che si associano i più gravi misfatti a nomi di Santi molto venerati, si pagava a percentuale sul numero di interventi effettuati. Sono stati asportati seni di giovani pazienti e polmoni intatti da malattie degenerative solo per lucro, ma quel che è grave è che nonostante le prove schiaccianti e le intercettazioni eseguite, qualcuno ha avuto il coraggio di dire che ciò che è stato fatto, lo si è fatto per il bene del paziente stesso. Certo tutto ancora è da vedere, le indagini sono tutt’ora in corso ed il processo non è neppure iniziato. Una cosa c’è da dire ed è che se tutto dovesse corrispondere a realtà, allora vuol dire che abbiamo superato veramente il fondo.

Ma mettendola sulla satira e fatti due conti, non vorrei essere preso io per cinico se dovessi ammettere che un fondo di verità potrebbe anche esserci, visto che un seno è più che sufficiente per vivere. Come anche un polmone e un rene e che tale sistematico processo avrebbe potuto sicuramente incrementare le entrate dei singoli medici, dei funzionari amministrativi, degli addetti vari, del direttore o del proprietario della clinica stessa e perché no, forse anche di amministratori pubblici. Cosa che è tutta da vedere ripeto e che rimane, per adesso e a tutti gli effetti, una minacciosa immaginazione collettiva, ma che alla fine potrebbe, se provata, chiudere il cerchio di un circuito costruito sul malato come elemento da sfruttare strutturalmente come fonte di guadagno.


Italo Suris

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