giovedì 12 giugno 2008

I manipollatori I^

12 giugno 2008




Non so se i nostri politici abbiano scambiato il parlamento per un bordello, ma le mani, i nostri cari rappresentanti dovrebbero tenerle a posto. Capisco che potrebbero aver confuso “camera” per “alcova”, ma non posso pensare che siano arrivati a scambiare quella benedetta fessura per votare, con qualcos’altro di più caldo e carnoso. Mi riferisco, per chi non l’avesse capito, “alla patatina”, sapete quella cosetta che tanto piace al sesso maschile.

Eh già perché, se così non fosse, non si spiegherebbe questo vizio tutto italiano di fare il pianista. Un’abitudine che consiste nell’inserire sia la mano destra che la sinistra contemporaneamente in due fessure diverse e adiacenti durante le votazioni in parlamento. Personalmente se mi trovassi per caso vicino al furbetto di turno, gli direi: “ma fatti la fessura tua”, a meno che non goda nell’essere cornuto e anche mazziato. Fra l’altro, pensandoci bene, visto che queste benedette fessure non sono di carne, “che c’azzecca”, come dice il nostro caro Di Pietro, il voler a tutti i costi toccare i pulsanti inseriti in ognuna di loro. Da quel che so sono dei semplici pulsanti, mica delle protuberanze nervose, come forse qualcuno potrebbe pensare. A questo punto, per maggior chiarezza, direi che sia il caso che qualcuno spieghi loro a cosa servino veramente.

Cercherò di farlo io, anche se ne sono venuto a conoscenza leggendo i quotidiani in questi giorni. “Miei cari parlamentari”, quelle fessure che tanto vi piacciono collocate nella parte anteriore del seggio e che quindi avete davanti, ciò dicendo non ho alcuna intenzione di paragonarvi a dei trans-atlantici, non è altro che uno spazio in cui infilare la mano. Badate bene, ho detto la e non le, come qualcuno potrebbe aver capito. Le stesse, anche se vicine, sono posizionate su banchi diversi e uno di questi, state certi, non appartiene di certo a voi ma al vostro vicino di posto. Ascoltate me che un po’ me ne intendo.

E poi signori, che figura fareste con gli elettori che vi trovassero immortalati sui quotidiani con le mani nel vaso della marmellata?, se fossero marmellate diverse, beh allora capirei, ma sempre fessure e marmellate dello stesso tipo si tratta e quindi perché usare la fessura dell’altro?. Avete per caso freddo alle mani oppure, come qualcuno ha paventato, è un modo per far prendere la diaria al compagno di partito quel giorno assente, diaria e voto che competono solo ai presenti.

A questo punto, se io fossi stato in Di Pietro, avrei chiamato di corsa Brunetta. Lui sì avrebbe preso la cosa di petto. E non mi riferisco alla vicenda assunta alle cronache in questi giorni, che si riferisce alla clinica di Milano nella quale di petti se ne sono presi anche troppi. Intendo solo dire che, nel caso specifico, avrebbe di sicuro denunciato e licenziato, come coerentemente ha ordinato di fare, non solo i funzionari che costruiscono canili da vendere, durante il normale orario di lavoro in una struttura pubblica sempre a Milano, ma anche chi la figuraccia da cani la fa già di suo.

Il leader dell’IdV ha preferito polemizzare, dando ad alta voce del truffatore a qualcuno rimasto ai più sconosciuto, in ogni modo se lo fa lui, ben venga. Sicuramente la sua osservazione, unita a quella dei radicali e agli appartenenti del Pd, ed il trambusto che ne è conseguito, sono serviti a alla fine a concretizzare pure qualcosa. Ne è nata una gara di idee, è successo un miracolo, e i deputati hanno fatto, almeno per questa volta, funzionare il cervello contemporaneamente.

In una catarsi collettiva e usando la tecnica del cervello impazzito, “brains stormyng”in inglese, sono andati alla ricerca di una soluzione per evitare che in futuro avvenga ciò che avviene attualmente e dallo studio, ne sono uscite di tutti i colori.



Italo Suris

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