martedì 22 gennaio 2008

segnalazioni str..atali

22 gennaio 2008

Stamattina, fra un sorso di caffé ingurgitato velocemente e due fette biscottate cosparse di marmellata, addentate freneticamente mentre con una mano cercavo di abbottonarmi la camicia , ho ascoltato alla radio un intervento di un commentatore. Povero, sarà stato scaraventato giù dal letto dalla conduttrice, alle prime luci dell’alba. Ho capito fra una frase e l’altra che il tema della discussione erano le raccomandazioni. Sicuramente, mi sono detto, il problema sta diventando interessante per chi lo vuol render tale visto che, a quanto pare, in decenni di malcostume non ha dato problemi più di tanto. Ora una nuova ventata moralizzatrice ne crea un caso nazionale, considerando quest’abitudine tutta italiana, moralmente ingiusta e pericolosa. Nel caso specifico ritengo, dato che non ho avuto modo di ascoltare la trasmissione in modo completo ma solo parzialmente, che ci si riferisse in particolare alla presenza, con mansioni di responsabilità, di professionisti incapaci in settori delicati e importanti riguardanti specificatamente la salute dei cittadini. In poche parole medici incapaci, inseriti nelle strutture sanitarie. Se volessero realmente prendere in mano il problema ne verrebbe fuori un terremoto. Una gran parte degli statali resterebbe a casa per un bel pezzo. Si sa come funziona in Italia, tutto dopo un po’ svanisce in una bolla di sapone, eppure basterebbe non coprire, aver il coraggio di denunciare protetti e spalleggiati da persone responsabili e oneste. Basterebbe indire assemblee per creare dei comitati per la tutela del lavoro dei diritti e a garanzia della serietà e per il merito della professionalità. Sarebbe più facile agire, senza timore di ritorsioni. Non ho capito chi, accennava che le “ raccomandazioni” sono espressamente richieste in America e chi le fa risponde personalmente della persona segnalata. Si sa che anche in Italia alcune ditte importanti e non solo richiedono delle referenze, la differenza sta solo su chi è il referente, uno studioso, un cattedratico, un industriale un imprenditore, un professionista, oppure un politico e strutture a loro collegate. Ho già riferito che mia moglie appena diplomata con il massimo dei voti e in cerca di lavoro, ha trovato in banca amici di classe diplomatisi per il rotto della cuffia. Sicuramente stando alla teoria sopraccitata, la banca avrà prosciugato il conto corrente del referente! Ma parliamoci chiaro, un conto è la segnalazione di persone capaci e meritevoli, e questo lo ritengo un diritto-dovere del cittadino, un conto è la raccomandazione all’italiana che consiste nell’inserire tramite sotterfugi vari, alle volte anche illegali, personaggi devoti ai potenti e corrotti di turno, compiacenti e ricattabili. Diventano alla fine esse stesse, non solo un problema per la loro scarsa professionalità, ma anche per la possibile complicità in eventuali reati che potrebbero essere commessi nella struttura in cui siano stati assunti forse con modalità non del tutto corrette. E’ solo questa la differenza fra segnalazione e raccomandazione, fra giustizia ed ingiustizia, fra moralità e immoralità, fra il rispetto del credo cristiano e l’indifferenza totale dello stesso. Per capirci, in una struttura potremmo avere un team di dirigenti e dipendenti il cui collante potrebbe essere composto da interessi ambigui e legati a forme di sudditanza impostata sul terrore e generatrice di atti non conformi alle norme, in altra potrebbero esserci concetti di collaborazione e sviluppo derivante da passione, meritocrazia e professionalità oltre che dalla sicurezza di poter raggiungere gli obbiettivi prefissati. Secondo Voi noi in quale delle due ci troviamo?

Italo Suris

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