mercoledì 21 novembre 2012

la ricerca del benessere perduto

budoia, 21,12,2012


Ogni mattina mi sveglio e sono costretto ad ascoltare la radio che mia moglie, come sua abitudine, lascia accesa. Ascolto confuso e annoiato sempre le stesse cose. Il tema del giorno, del mese e dell'anno è l'economia.

Le domande più frequenti sono:  è se Monti ha lavorato bene oppure no, se siamo fuori dalla crisi, se i posti di lavoro sono aumentati,  come ci si può risollevare da questo periodo di depressione economica.

Non sono un politico né un economista, non so leggere grafici, numeri o interpretare le statistiche che vengono continuamente richieste per tastare il polso dell'ammalato. Io osservo e faccio dei paragoni solo con il passato.

Uso la mia memoria e confronto gli anni ottanta con gli attuali. Mi chiedo come ho chiesto in precedenza a me stesso: " ma è il mercato che manca?, la volontà di lavorare? le ditte non sono più quelle? i politici o i governanti non sono stati all'altezza?". Cos'è che viene meno ora, la salute dei dipendenti, la loro volontà di produrre, la speranza di un futuro, la tecnologia?"

Domande che essendo fuori dal ciclo lavorativo, rischiano di rimanere tali. Chiunque mediamente preparato potrebbe contestare una mia opinione, chiunque avesse in mano dei dati attendibili o anche camuffati potrebbe stringermi all'angolo. Ma una cosa so, di una cosa sono certo" dei dati che serbo nella memoria e nel mio cuore"

Ecco cosa manca mi sono detto e di questo sono convinto una unità di intenti, la gioia di essere gruppo di condividere di diventare famiglia di guardarsi con coraggio negli occhi e restituire il maltolto o pagare ciò che altri hanno pagato per noi. Il resto sono semplici tatticismi, metodiche impostazioni, sistemi scelte tecniche, ma sempre coercizioni.

E' venuta meno l'autostima dell'operaio dell'italiano che non si sente più tale, ma che si paragona ad uno spezzatino con o senza polenta. Già perché la polenta si è liquefatta, non è riuscita a rassodarsi si è cotta da sola e liquefatta in troppi mestoli insipidi di acqua. Manca una guida carismatica nel  nostro paese, come fu Gandhi in India, una guida positiva certo perché anche Hitler e Mussolini lo furono. In poche parole abbiamo necessità di ricompattare la nostra nazione per camminare in un'unica direzione, che non dovrà per forza essere il benessere economico, ma almeno il ritrovamento della serenità.


italo suris

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