mercoledì 9 luglio 2008

chi di pompino colpisce, in carriera finisce

09 luglio 2008



Fatemi un "pompino" e vi solleverò il mondo. Parafrasando la celeberrima frase, potremmo affermare come ormai il pompino, in latino faellatio, stia diventando l’occupazione preferita delle donne, e non, che vogliono fare carriera. E' l’unico lavoro che probabilmente sanno fare, rende molto con uno sforzo relativo e risulta anche piacevole. Un buon rapporto qualità prezzo, non c’è che dire "l'alta tecnologia degli anni tremila", una tecnologia che non costa in ricerca, un lavoro che provoca pochi incidenti e quindi poche "morti bianche!". Tutte fra l'altro prevedibili o prevenibili, perchè da soffocamento!

Non voglio fare polemiche, anche se il collegamento agli ultimi avvenimenti e alle indiscrezioni apparse sui giornali relative alle intercettazioni di politici nostrani, sorge spontaneo. Ma questa stesura di post, serve solo a fare un’analisi più approfondita di ciò che la” faellatio” o "pompa", ha significato nella politica di tutti i tempi, presso tutte le nazioni.

In Francia, nei regni e nelle monarchie Europee del 1500 esistevano, se ben ricordate, le cortigiane amanti del re o dei suoi ministri. Anche nell’antica Roma il potere durante gli anni del decadimento si gestiva più nelle alcove che nei luoghi istituzionali, mentre a Venezia negli anni del 700, sappiamo che mogli di potenti e commercianti, giravano di notte mascherate per trovarsi giovani amanti o partecipare a goderecce orge collettive.

Ma come ha detto la Guzzanti durante il raduno di piazza Navona a Roma, non facciamo i moralisti o i bigotti. Di ciò che sta succedendo nei palazzi del potere, ne ho abbondantemente parlato in modo critico nei mesi precedenti e non certo perchè mi considero un santo, quanto per motivi di etica, serietà e rappresentività che i nostri amministratori dovrebbero tenere per rispetto, nei confronti di chi li ha eletti. Ma sto rivedendo le mie posizioni, ora non mi scandalizzo più, nè m'incavolo. E’ quello che vorrebbe la politica e con essa il potere; sfiancarti, prenderti "per fame e per sete" per sfinimento o rassegnazione, non dandoti corda e obbligandoti alla fine ad accettare come normale tutto ciò che avviene. E' il vecchio sistema adottato anche dalle imprese, prima si fa e poi si vedrà.

Alla fine ogni stranezza, anche la più impensabile, verrà digerita e considerata normale, anzi chic o di moda. Non lo dico io, lo ha ammesso lo stesso presidente del Consiglio all'ombra del suo "panama", affermando che "agli italiani il galletto piace", si è dimenticato di dire come però. Ha ragione Lui, gli italiani sono un popolo di goderecci, viziati, corrotti ed inaffidabili; analisi della FBI americana, sfuggita erroneamente durante la riunione del G8 di questi giorni.
Noi siamo solo degli invidiosi che vorrebbero avere il potere ed i soldi di Silvio, la bellezza ed il fascino della Carfagna, la moglie di Mastella o di Fini, la ditta della Mercegaglia e l’intelligenza di D’Alema o di Tremonti. Uniche cose che ci farebbero meno piacere, potrebbero essere probabilmente: la statura di Brunetta, l’andatura e il fisico di Fassino, l’età d’Andreotti e i lineamenti del viso di La Russa o di Veltroni, e non ovviamente a tutti, visto che il canone di bellezza è soggettivo per ognuno di noi.

Ma si sa i ministri non sono degli extraterrestri né tantomeno extracomunitari, per cui fisicamente hanno le caratteristiche antropologiche della massa, del popolino intendo. "L’uccello no", quello è speciale, o è sempre in "tiro", o addirittura è d’oro con due grossi diamanti al posto dei testicoli. Ed è questo signori, l’unico vero motivo di tanto interesse per i nostri rappresentanti politici da parte della collettività. Tutto in loro risplende, meno ovviamente la testa, che ad eccezione di Schifani costretto a levarsi il riporto dal Berlusconi e a pochi altri, non soffrono di calvizie incipiente o alopecia.
Silvio invece, ha pensato di ovviare al problema con dei piccoli accorgimenti e alcuni colpi di pennarello. E' forse per questo, che taluni lo individuano sotto lo pseunonimo di "testa d'asfalto". Tutto qui signori, cosa ci vedete di così strano e di così amorale in quello che succede attorno a noi?. Il sesso è parte fondamentale della nostra esistenza e allora?. Aspettate in fila con pazienza, vedrete che arriverà anche il nostro turno, "prostata ed erezione" permettendo.
Italo Suris

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